Venezia 80, Pierfrancesco Favino contro Adam Driver. “Basta attori stranieri ad interpretare italiani.”

di Giuseppe Currado

Pubblicato il 2023-09-03

Pierfrancesco Favino, presente al Lido di Venezia per i film “Comandante” e “Adagio”, tuona, lo aveva già fatto al Festival di Berlino, contro gli stereotipi e i cliché, combattuti largamente negli Stati Uniti, che però permangono nei confronti della cultura italiana e che incasellano l’italianità in rappresentazioni macchiettistiche. Favino è stanco e amareggiato di vedere …

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Pierfrancesco Favino, presente al Lido di Venezia per i film “Comandante” e “Adagio”, tuona, lo aveva già fatto al Festival di Berlino, contro gli stereotipi e i cliché, combattuti largamente negli Stati Uniti, che però permangono nei confronti della cultura italiana e che incasellano l’italianità in rappresentazioni macchiettistiche.

Favino è stanco e amareggiato di vedere lo stesso attore, Adam Driver, interpretare prima Maurizio Gucci, e poi Enzo Ferrari, e la ritiene “un’appropriazione culturale”. Inorridisce al pensiero che Maurizio Gucci parlasse un americano con l’accento del New Jersey, riferendosi ad Adam Driver che, nella versione originale di Ridley Scott, recitava con un improbabile accento italo-americano.

Favino, a margine della presentazione del film “Adagio”, sottolinea che l’industria cinematografica italiana dovrebbe lottare contro gli stereotipi e proteggersi:

Se un cubano non può fare un messicano, perché un americano può fare un italiano? Non vedo perché non si debba parlare di appropriazione culturale se film del genere non si fanno con attori italiani del calibro di quelli che vedete qui, non io”. Indicando i colleghi presenti: Servillo, Mastandrea e Giannini.

Lo stesso Favino allarga la questione e vorrebbe che i nostri talenti venissero “esportati”, nel farlo menziona, come esempio, Sabrina Impacciatore e il suo successo all’interno di una serie americana “White Lotus” e il conseguente riconoscimento, oltreoceano, del suo talento.

Se sei in una serie americana, come il caso della nostra amica Sabrina Impacciatore allora si dice, “finalmente un volto italiano. Probabilmente la questione non è la mancanza di talento, ma il fatto che vada protetto. Bisogna fare sistema insieme, tutta l’industria”.

L’attore rimarca il fatto con un esempio netto su chi sarebbe caduta la scelta per interpretare Enzo Ferrari:

In altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano. Se le leggi comuni sono quelle, allora partecipiamo anche noi”.

Anche Caterina Murino, attrice sarda, ma da tempo naturalizzata francese, vive a Parigi, in apertura del Festival, aveva proposto, per aiutare il cinema italiano e i giovani talenti, di tassare i film stranieri, come avviene in Francia.

Sarebbe un’idea che potrebbe aiutare in modo intelligente i piccoli film italiani a esistere.”

Cosa ne pensate?

Giuseppe Currado

Imprenditore, Speaker Radiofonico. In vari anni ha sviluppato competenze in diversi settori specializzandosi nell’ambito editoriale e della sicurezza sul lavoro. Fondatore di MondoTV24, Spazio Wrestling, Tuttocalciomercato24. Appassionato del Festival di Sanremo da sempre, nel corso degli anni ha presenziato presso la Sala Stampa Lucio Dalla durante la manifestazione partecipando alle votazioni delle canzoni. Dal settembre 2023 proprietario di Recensiamo Musica, portale presente da anni nel mondo musicale al quale sta fornendo la sua esperienza per rilanciarlo in maniera incisiva nel mondo editoriale.

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