Il migliore dei mondi, la commedia di Maccio Capatonda che fa riflettere

di Samanta Santoro

Pubblicato il 2023-12-18

Il film ”Il migliore dei mondi” presente sulla piattaforma Amazon Prime Video non è solo una semplice commedia italiana ma è la rappresentazione di una società che vive al 40% da quando si è plasmata a una contemporaneità sempre più tecnologica, cui restante 60% è stato sostituto da software che da una parte facilitano la …

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Il film ”Il migliore dei mondi” presente sulla piattaforma Amazon Prime Video non è solo una semplice commedia italiana ma è la rappresentazione di una società che vive al 40% da quando si è plasmata a una contemporaneità sempre più tecnologica, cui restante 60% è stato sostituto da software che da una parte facilitano la vita, dall’altra riducono la spontaneità dei piccoli gesti, come prepararsi un caffè.

Il regista e protagonista indiscusso Maccio Capatonda non si è limitato alla sua nota comicità affilata, ma ha prodotto un film intelligente e sociologicamente accurato con una trama che affonda la rete nella sfera cognitiva dello spettatore.

La trama che fa riflettere

La trama è la fotografia della nostra realtà: il protagonista Ennio Storto è un tecnico informatico che vive immerso nella tecnologia. La sua casa è contaminata da dispositivi tecnologici a cui gli basta chiedere per ricevere ciò che desidera. Ossessionato dallo scrolling, non può che considerare anche i rapporti umani come una ricerca – ben categorizzata- sulle ormai note app di incontri. Una volta scelta, studia le passioni e i desideri sui profili social della ragazza per non lasciare nulla alla spontaneità di un nuovo incontro.

Tutto cambia quando si ritrova in universo parallelo dove la tecnologia è ferma al 31 dicembre 1999. Questo salto nel passato darà filo da torcere al protagonista, unico superstite dei progressi tecnologici del futuro. Ennio dovrà fare i conti con l’assenza di tutto ciò che gli agevolava la vita, da Google Maps ad Alexia, dalle app incontri a Instagram. La narrazione che ne viene fuori non si limita a far ridere gli spettatori, ma aumenta la consapevolezza di quanto la tecnologia riduce le capacità della società contemporanea nell’agire seguendo i propri processi cognitivi (come le percezioni, la memoria, il ragionamento). Si è sempre più affascinati da tutto ciò che allontana dalla terra madre e proietta in un spazio virtuale in cui i legami si alimentano con un click.

Il migliore dei mondi è un’opera cinematografica che tratteggia la nostalgia del passato nei meandri di ciò che significava vivere, amare, comunicare, sbagliare prima della tecnologizzazione delle nostre vite di cui ne siamo inesorabilmente dipendenti. In questo mondo ormai utopico per la nostra contemporaneità, sempre più vicino a una realtà futuristica in cui centralità sarà data all’intelligenza artificiale e agli umanoidi, non mancano scene esilaranti e comparse inaspettate alla ricerca della loro mela innovativa.

 

Samanta Santoro

Samanta Santoro, aspirante giornalista. Laurea triennale in Educatrice socio culturale. Iscritta alla magistrale in Comunicazione, Media digitali e Giornalismo. Appassionata di cronaca rosa, temi sociali, gender studies e psicologia. Amante del dare opinioni non richieste.

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