In Regno Unito nuovo lockdown per 10 milioni di persone
I casi di Coronavirus sono notevolmente aumentati nelle aree metropolitane di Manchester e Birmingham, a tal punto da disporre un nuovo lockdown: si chiude tutto. O quasi tutto. E c’è il rischio che questa linea venga estesa alla capitale e al resto del Paese nel giro di 1-2 settimane.
Da oggi 10 milioni di persone affronteranno un altro lockdown. Questo per i 4 mila nuovi casi che sono stati registrati nella giornata di ieri. I nuovi provvedimenti impongono la chiusura di pub e ristoranti alle dieci di sera e il divieto di socializzare e uscire con persone al di fuori del nucleo familiare. Oltre anche alla raccomandazione di usare o mezzi di trasporto soltanto nei casi imprescindibili, dovuti soprattutto per esigenze lavorative.
Ma attualmente, la paura che accomuna tutti i cittadini inglesi è il fatto che queste misure potrebbero un giorno essere allargate al resto dell’intera Nazione dove i casi sono comunque aumentati nelle ultime due settimane. Già da una settimana, infatti, già sono stati proibiti incontri e riunioni in gruppi di più di 6 persone. La “regola dei sei”, come è stata denominata.
E proprio nella giornata di oggi il Premier inglese Boris Johnson ha invitato tutti a seguire questa decisione per “appiattire la gobba del cammello” e per “salvare il Natale”. Perché, se queste disposizioni dovessero proseguire o essere prese intorno al periodo natalizio, addio cenone e festività.
Il governo londinese, però, non sembrerebbe troppo tranquillo. Filtra ormai l’ipotesi di una nuova impennata di contagi. E questo, ovviamente, porterebbe a un nuovo lockdown su base nazionale, in cui si ritornerebbe allo smart coworking da casa.
Questo sarebbe un danno per loro (soprattutto di stampo economico), giacché il Governo ha fatto di tutto per sollecitare i lavoratori a tornare nei propri uffici, negozi o ambienti lavorativi.
Tuttavia anche la situazione negli altri Paesi non è delle migliori: la Germania – da inizio emergenza considerata come modello – sta avendo dei contagi che non erano stati registrati nei recenti mesi. In Framcia, il Ministro della Sanità ha dichiarato che le terapie intensive sono in aumento. In Spagna continua a procedere la seconda ondata. E anche l’Italia ultimamente sta facendo i conti con le disposizioni anti-contagio.
Insomma, è chiaro che non si raggiungeranno mai i picchi di marzo-aprile, ma la situazione purtroppo non è delle migliori. Hansen Kluge, direttore regionale per l’Oms ha commentato: “Oltre metà dei Paesi europei ha avuto aumenti del 100% nelle ultime due settimane e in ben 7 Paesi l’incremento dei contagi è stato più del doppio. Questi numeri evidenziano un trend per certi versi allarmante.
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