Morte Raffaella Carrà, duello social Zorzi/Lucarelli

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2021-07-06

La morte di Raffaella Carrà ha suscitato grande commozione in tutto il Paese, l’artista romagnola ha cavalcato oltre 50 anni di televisione adeguandosi ai costumi degli italiani, per questo la hanno amata trasversalmente i nonni, i genitori e i figli e tuttora in discoteca ci sono le sue canzoni remixate, orecchiabili e che entrano subito …

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La morte di Raffaella Carrà ha suscitato grande commozione in tutto il Paese, l’artista romagnola ha cavalcato oltre 50 anni di televisione adeguandosi ai costumi degli italiani, per questo la hanno amata trasversalmente i nonni, i genitori e i figli e tuttora in discoteca ci sono le sue canzoni remixate, orecchiabili e che entrano subito in testa, frutto di una unione artistica e sentimentale con un genio della televisione come Gianni Boncompagni, uno che da sempre è riuscito ad anticipare i gusti e le tendenze. In quest’ottica anche un giovanissimo come Tommaso Zorzi ha avuto modo di conoscere e apprezzare Raffaella, tanto che ieri appresa la notizia della morte ha voluto esternare il proprio dispiacere postando una storia su Instagram, dopo la quale è stato colto da commozione.

Selvaggia Lucarelli, nota per la sua schiettezza, in un post sui social ha criticato l’atteggiamento di Zorzi non nominandolo direttamente, ma facendo in modo che il destinatario del messaggio fosse riconoscibile “Con quello che si fa il video selfie mentre gli viene l’occhio umido per la Carrà oggi ho visto tutto”.  Zorzi che è un altro che non le manda a dire, leggendo la staffilata della giornalista di Civitavecchia si è prodotto in un lungo messaggio social per criticare quanto scritto dalla Lucarelli, queste le sue parole :

“Cara Selvaggia, anzitutto se parli di me pubblicamente abbi quantomeno la creanza di farlo in maniera chiara. Ma mi rendo conto che per una che nel torbido ci sguazza questa richiesta sia utopistica. Il tuo ruolo da giornalista non ti legittima a sentenziare come io decida di esternare o meno le mie emozioni. Specialmente quando lo faccio nel pieno rispetto della persona che era. Ho sempre esternato pubblicamente cosa rappresentasse per me la Carrà e ho ritenuto fosse di mio gusto questo ultimo personalissimo saluto. La tua spasmodica voglia di ‘perpretare’ il tuo percorso sempre polemico come se fosse il Verbo ha francamente, sempre per mio gusto, rotto i cogli***. E dato che non mi segui nemmeno sui social – ha concluso Tommaso – non capisco il fastidio che ti possa aver creato una mia storia.”

La Lucarelli in tutta risposta e sempre senza non nominare Zorzi, ha ritagliato un pezzo del post dell’influencer  sottolineando l’uso scorretto del verbo “perpetrare” e causticamente ha commentato “Qualcuno con la terza media gli spieghi il significato del verbo ‘perpetrare’. Nel leggerlo mi è venuto da piangere, ma non farò un video con le copiose lacrime che mi scendono”.

La polemica a distanza è durata fino al tardo pomeriggio di oggi, quando Zorzi in una ulteriore storia Instagram ha postato quanto riporta l’enciclopedia Treccani circa l’esatto uso e significato del verbo contestatogli, dicendo che non risponderà più alle provocazioni della giornalista e soprattutto se proprio la medesima volesse parlare di titoli di studio, lui ha preso una laurea e la Lucarelli no.

Risponderà la Lucarelli? Voi da che parte state?

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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