GF Vip, fenomeno nazional popolare, tutti dicono di non vederlo, ma tutti sanno cosa è successo

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2022-10-07

Come tutti i fenomeni nazional popolari il Grande Fratello Vip è inviso a coloro che vestendo i panni da intellettuali ripugnano un certo tipo di televisione per poi rifugiarsi probabilmente in altri programmi trash, è tipo i Festival di Sanremo anni 80 che tutti dicevano di non guardare, ma di cui tutti parlavano, ma perchè …

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Come tutti i fenomeni nazional popolari il Grande Fratello Vip è inviso a coloro che vestendo i panni da intellettuali ripugnano un certo tipo di televisione per poi rifugiarsi probabilmente in altri programmi trash, è tipo i Festival di Sanremo anni 80 che tutti dicevano di non guardare, ma di cui tutti parlavano, ma perchè si ha vergogna nel dire di seguire un reality? Perchè il GF Vip non è altro che uno spaccato di Italia, un microcosmo dove ognuno di noi si può riconoscere con i propri limiti e le proprie fragilità e può seguire il personaggio che più sente vicino a sè stesso. Può piacere o no, ma il Grande Fratello rappresenta ancora un fenomeno sociale, un esperimento di cosa possa produrre nella vita umana la convivenza coatta di 20 persone escluse dalla quotidianità e con minimi contatti con l’esterno. Chi si dissocia da tali programmi probabilmente o non li ha mai visti o vuole tenersi a distanza per paura di essere messo a nudo, di rivedere i propri difetti in coloro che tutti criticano.

Il merito di Alfonso Signorini è stato quello di avere aggiunto lo show a quello che è nato per essere un esperimento sociale fine a sè stesso, ha aggiunto le storie dei personaggi affinchè ognuno vi si possa riconoscere o possa trovare nelle stesse motivo di conforto, riscossa o commozione, ha umanizzato i personaggi svestendoli dal loro essere divi e portandoli al livello dell’uomo della strada che non esita a lasciarsi andare alle lacrime quando è deluso o all’euforia quando fa festa, al sentirsi solo in mezzo a tanta gente, 1200 mq in cui ogni concorrente deve trovare la propria autonomia, il proprio spazio vitale, una piazza dove poter esternare le proprie idee o i propri sentimenti. Il Grande Fratello non è altro che la vita di ognuno di noi nel bene o nel male, la maggiorparte di chi lo critica quasi sempre lo fa perchè si è sentito smascherato, perchè si è rivisto in qualche difetto che tutti criticano.

Adesso chi si mette sulla cima della montagna a criticare senza averne mai visto una puntata, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di guardarlo, e valutare quanto di sè stesso vi abbia trovato, se sia riuscito a analizzarsi così a fondo da uscirne intatto. Se ci si avvicina a un reality con l’intelligenza di volerne coglierne l’essenza se ne esce arricchiti, se invece ci si avvicina per criticare e basta, si spegne il televisore rimanendo con l’ipocrisia di criticare un programma in cui dentro c’è un pò di sè stessi.

Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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