Sanremo, da nazional popolare a mainstream, ecco come il Festival è diventato social

Sanremo, da nazional popolare a mainstream, il Festival è più social che mai

Se chiedete a un over 60 cos’è per loro Sanremo, vi risponderà a suon di Hit, come le chiamiamo oggi noi. Vi intonerà “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno, e poi stilerà una lista di grandi artisti che va da Mina, a Iva Zanicchi, Adriano Celentano, Claudio Villa e poi ancora Toto Cutugno, i Ricchi e Poveri, solo per citarne alcuni.

Vi dirà che Sanremo è Sanremo, che le canzoni degli artisti che esibivano sul palco dell’Ariston divenivano colonna sonora delle loro vite. Per una ragione molto semplice: negli anni 50 – 60 del 1900 non c’era molto altro. Poi arrivano gli anni d’oro della televisione italiana. Tra il 1970-80 i palinsesti televisivi si espandono: sul grande schermo c’è spazio anche per altro oltre che per il “carosello”. Ci avviciniamo agli anni 2000, esplode l’era digitale. Non vi è sfera che non sia stata segnata dalla tecnologia. La fruizione è notevolmente cambiata, con l’avvento delle piattaforme private non c’è più il rischio di passare la serata a fare zapping davanti al televisore. In una società in continua evoluzione, dove tutto scorre alla velocità della luce, Sanremo ha saputo tener testa al cambiamento. Complici le scelte direttoriali di Amadeus (da cinque anni detiene il monopolio della direzione artistica) che hanno rinnovato la kermesse sanremese, grazie a un cast sempre più vario e adatto alle esigenze del marketing.

Eppure Sanremo è sempre stato rivoluzionario. Anche se, le cosiddette quote rose erano una eccezione.

Era il 1986 quando Loredana Bertè salì palco dell’Ariston con un pancione finto, scandalizzando l’opinione pubblica e generando un polverone di pregiudizi mai visto prima, al punto tale che la sua canzone “Re” non fu nemmeno presa in considerazione (il pezzo era stato scritto dal grande Mango, padre della giovane cantautrice Angelina Mango).

Quel gesto, oggi, non avrebbe di certo indignato qualcuno e, anzi, avrebbe fatto il giro del web a suon di meme. Come è successo con Achille Lauro, recentemente. Sempre sullo stesso palco ma nel 2020, diversi decenni dopo, Achille Lauro “ci casca di nuovo” si spoglia del pregiudizio come gesto provocatorio sulle note del suo singolo “Me ne frego”. Segue la celebre uscita di scena di Bugo, e il meme di Morgan che afferma “dove è Bugo” irrompe nel web. Poi, senza andare troppo lontano negli anni, la sfuriata di Blanco che distrugge i bellissimi fiori sanremesi sul palco dell’Ariston.

Questo è sinonimo di quanto il Festival sia sempre più incline all’imprevedibilità, diventando egli stesso quello che Pirandello avrebbe definito “teatro nel teatro”. Il che garantisce non solo visibilità e risonanza mediatica, ma allarga la fruibilità ai millennials. La risonanza mediatica che attualmente detiene Sanremo non lascia indietro nessuno, limitando la FOMO della generazione over (Fear Of Missing Out, che tradotto significa Paura di essere tagliati fuori). Ne è una prova il cast scelto da Amadeus per il prossimo Festival di Sanremo, che debutterà dal 6 al 10 Febbraio 2024. Gli artisti in gara a Sanremo 2024 formano un connubio perfetto di stili diversi, un rapporto equo tra il grande artista e di fama mondiale alle etichette indipendenti e alle giovani proposte.

Sull’evoluzione dei testi ci si potrebbe scrivere un romanzo. Il trasgressivo non è più bippato, tantomeno censurate le parolacce.

La vittoria di Mahmood a Sanremo 2019 con il brano “Soldi” sancisce una nuova era, una nuova risposta alle richieste del marketing. Quella dei Maneskin a Sanremo 2021 con “Zitti e Buoni” e successivamente all’Eurovision Song Contest 2021 stipula, invece, un contratto virtuale di popolarità all’esterno. Il festival è ormai seguito in tutta Europa e offre un trampolino di slancio per gli artisti che espande gli stream della sfera musicale nazionale.

Il Festival dei vecchi non esiste più. Adesso Sanremo è un grande palco la cui risonanza è internazionale. Con un 62,4% di share, Sanremo 2023 ha raggiunto oltre 13 milioni di telespettatori. La febbre della settimana più importante della musica italiana è esplosa anche nel digitale. Sanremo è ormai un Festival social, incline al fenomeno Real Time Marketing, ovvero reattivo agli stimoli in continua evoluzione.

Con l’avvento del FantaSanremo, è ora possibile scommettere sulla vittoria dei cantanti in gara. Il web è saturo di pronostici. E’ esploso così quello che potremmo chiamare Fenomeno Sanremo. Perché nell’era social il Festival di Sanremo va oltre la Performance artistica e le singole canzoni. Gli artisti in gara si seguono scrupolosamente anche dietro le quinte del festival. Dai giornali più autorevoli alle riviste più in voga: i contenuti social su Sanremo sono in continuo aumento. Se ne criticano e giudicano i costumi, la scenografia, la performance, gli outfit. Si stilano addirittura le pagelle.

In conclusione, il Festival di Sanremo 2024 rappresenta l’evoluzione che lo ha visto affermarsi nel nazional – popolare e conquista nel panorama Mainstream. E’ il Sanremo della generazione Z, dei giovani talenti che hanno voglia di affermarsi, che sognano un posto nel mondo del panorama musicale. Ma è anche il Sanremo delle riconferme, dei grandi artisti che non tramontano mai.

 


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Scritto da Simona Russo
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