Quattro indagati per un falso reportage venduto e trasmesso da Discovery

di Angelo Sorbello

Pubblicato il 2021-03-27

Nel 2019, quattro persone avevano prodotto un falso reportage sulla ‘Ndrangheta che aveva degli stretti legami con la Lombardia e dopo in qualche modo erano riusciti a vendere questo report, alla piattaforma Discovery Italia per circa 425 mila euro. L’emittente televisiva, che era ignara di questa truffa, lo aveva trasmesso in chiaro sul Canale 9, nel …

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Nel 2019, quattro persone avevano prodotto un falso reportage sulla ‘Ndrangheta che aveva degli stretti legami con la Lombardia e dopo in qualche modo erano riusciti a vendere questo report, alla piattaforma Discovery Italia per circa 425 mila euro.

L’emittente televisiva, che era ignara di questa truffa, lo aveva trasmesso in chiaro sul Canale 9, nel novembre 2019. A circa due anni da questo fatto accaduto, la Procura di Milano ha emesso un primo avviso di conclusione delle indagini preliminari e di informazione di garanzia nei confronti delle 4 quattro persone coinvolte che sono state accusate di truffa in concorso.

Perché, quanto trasmesso dal reportage sarebbe completamente falso. Infatti, in questo reportage si parlava degli affari della malavita nel Nord Italia, questo documentario era stato realizzato da un giornalista spagnolo di nome David Beriain, che portava alla luce alcune situazioni inquietanti di reporter sotto copertura.

Questo era stato fatto credere anche all’emittente Discovery. In realtà, dalle indagini sarebbe emerso che è solo il frutto di una recita di attori che interpretavano una parte già scritta. Un Carabiniere seguendo il programma in TV aveva compreso che c’erano alcune stranezze nei fatti documentati e aveva riconosciuto un palazzo indicato dagli attori come il luogo dove la ‘ndrangheta era solita raffinare la cocaina e portarla a Milano prima di metterla in vendita sul mercato nero. Ma anche questo presunto luogo indicato non era chiaro.

Da questo momento grazie all’intuizione del carabiniere, è partita un’ indagine approfondita condotta da un nucleo investigativo. E dopo una lunga inchiesta si è giunti a capire la truffa di questo reportage. Intanto, i Carabinieri di Marcianise, in provincia  di Caserta hanno notificato u  provvedimento dell’autorità giudiziaria ad un 53enne italiano, coinvolto in questa truffa, tra l’altro avrebbe già diversi precedenti.

Agli altri tre imputati spagnoli:  un giornalista 43enne e due responsabili di una società di produzione di documentari, è stato mandato un avviso di garanzia che sarà consegnato alle forze dell’ordine spagnole.

fonte: davidemaggio.it

 

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Angelo Sorbello

Vivo a Genova, sono laureato, ho lavorato per diverse testate giornalistiche, tra cui Il Giornale e il Secolo XIX. Ho diverse passioni, tra cui il wrestling in particolare la WWE.

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