Liverpool, è la squadra migliore d’Europa? Un’analisi sui Reds

di Andrea Emme

Pubblicato il 2022-04-21

L’Inter si è dovuta scontrare contro i Reds agli ottavi di Champions League ed è uscita con onore di fronte alla compagine di Klopp. Poi è stata la volta del Benfica, che ha dovuto cedere rispetto al Liverpool, nonostante una doppia sfida in ogni caso combattuta fino all’ultimo secondo, come previsto dagli appassionati di pronostici, …

article-post

L’Inter si è dovuta scontrare contro i Reds agli ottavi di Champions League ed è uscita con onore di fronte alla compagine di Klopp. Poi è stata la volta del Benfica, che ha dovuto cedere rispetto al Liverpool, nonostante una doppia sfida in ogni caso combattuta fino all’ultimo secondo, come previsto dagli appassionati di pronostici, che sono alla ricerca di vantaggiosi bonus scommesse.

Pressing come se non ci fosse un domani

Un po’ tutte le partite più importanti sono state caratterizzate da un aspetto comune per quanto riguarda la fase difensiva del Liverpool. La capacità di gestire in maniera ottimale l’assalto agli avversari, occupando in maniera estremamente efficace gli spazi del campo, togliendo linee di passaggio e quant’altro.

Insomma, lo sviluppo della manovra contro il Liverpool, quando è in giornata, è a dir poco impossibile. Il teorema viene dimostrato puntualmente, ma se risulta essere efficace anche contro dei maestri del palleggio come Pep Guardiola e il suo Manchester City, è abbastanza facile intuire come questa squadra non possa che essere la favorita numero uno per vincere anche la Champions League.

Una potenza offensiva impressionante

La qualità dei giocatori, dal centrocampo in su, del Liverpool è veramente impressionante. La confidenza con cui sanno gestire il pallone quando è tra i loro piedi, ma anche la capacità di trovare sempre l’uomo giusto al momento più adatto, sono caratteristiche che si notare fin dal primo momento in cui si guarda una partita dei Reds.

Il Liverpool, soprattutto in Premier League, riesce a trovare dei protagonisti sempre diversi, anche pescando dalla panchina. L’apporto dei giocatori dal punto di vista mentale e del carattere, in effetti, ha ben pochi eguali. Una voglia e uno spirito di combattere su ogni pallone per cui va elogiato il grande lavoro che è stato svolto da parte dell’allenatore tedesco Klopp.

La spinta costante dei terzini

Una delle richieste più pressanti dell’allenatore tedesco è sicuramente quella rivolta ai terzini. Questi ultimi, infatti, prendono parte in maniera costante alla manovra offensiva dei Reds. Nel modulo 4-3-3, in effetti, capita piuttosto di frequente di notare sia Robertson che Alexander-Arnold staccarsi dal reparto difensivo e avanzare in maniera importante, fino quasi a raggiungere le punte.

Da un certo punto di vista, non vanno a cercare in maniera continua l’azione personale, ma d’altro canto si alzano tantissimo, in maniera tale da garantire un appoggio facile a chi opera in fase offensiva. E non è un caso che i problemi per le difese avversarie arrivino spesso e volentieri proprio dalle due fasce. Una minaccia costante sia a destra che a sinistra che mette in apprensione i terzini avversari, che difficilmente potranno lasciare la loro posizione difensiva per le sortite in attacco.

Tra gli esempi più lampanti troviamo senza ombra di dubbio il match di Premier League che ha visto il Liverpool avere la meglio a febbraio sul Leicester. I difensori della compagine allenata in passato da Claudio Ranieri, infatti, hanno dovuto concentrare le loro attenzioni unicamente su Alexander-Arnold. In tal modo, però, hanno lasciato spazio e tempi di gioco a un giocatore estremamente pericoloso come Diogo Jota, che si è mosso spesso in fascia e che sa trovare poi i varchi giusti per far male agli avversari.

Infine, un altro punto di forza che vale la pena ribadire quando si parla del Liverpool, è senza dubbio quello legato ai calci piazzati. Sulle palle inattive, infatti, i Reds hanno una potenza fisica impressionante. Da Matip a Van Dijk, passando per Konaté. Si tratta di difensori che si travestono, ogni qualvolta c’è un calcio piazzato, dei veri e propri attaccanti aggiunti. E non si tratta solo di salire in attacco sui calci d’angolo, ma pure su punizioni da centrocampo che potrebbero sembrare prive di pericolosità offensiva.

Andrea Emme

Classe 1979, grande appassionato di sport, cultura, musica e spettacolo, mi occupo da diversi anni di scrittura su diversi portali dedicati sia allo sport che al mondo dello spettacolo. Su MondoTV24 mi occupo di tutto ciò che riguarda il talent 'Amici', che seguo con interesse fin dalla primissima edizione.

Potrebbe interessarti anche