Martedì scorso una potente deflagrazione ha devastato la città di Beirut. L’esplosione avvenuta al porto della città ha causato danni indicibili. 137 morti, 5000 feriti e più di 300 mila persone senza casa. Gli ospedali, già provati terribilmente dall’emergenza Covid-19, sono letteralmente al collasso.
Da tutto il mondo arrivano dichiarazioni di solidarietà per questa tragedia che ha colpito il Libano.
“Scioccato dai tragici eventi di Beirut. I nostri pensieri sono con coloro che sono rimasti uccisi o feriti nell’esplosione, le loro famiglie e i soccorritori in prima linea. L’Unione europea è solidale ed è pronta a sostenere” il Libano “in queste ore difficili.”
Queste le dichiarazioni di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo che esprime la sua solidarietà al popolo libanese.
Di “immagini devastanti” parla invece Paolo Gentiloni che esprime “solidarietà a questa città, alla sua bellezza e alle sue sofferenze” tramite Twitter.
Ursula Von der Leyen dichiara: “siamo al fianco di Beirut in questi momenti difficili. Il nostro Centro di coordinamento di risposta alle emergenze ha attivato il sistema Copernicus” che è un servizio di mappatura rapida per sostenere le autorità locali.
Anche Josep Borrel, Alto rappresentante per la politica estera, ha commentato: “l’Unione europea esprime la sua piena solidarietà e il pieno sostegno alle famiglie delle vittime, al popolo e alle autorità libanesi in seguito alle violente esplosioni che hanno colpito Beirut”.
Non solo l’Europa esprime vicinanza al Libano, sono molte le dichiarazioni anche dai singoli paesi che compongono l’unione europea. L’Italia, prima fra tutti, si dice pronta ad inviare tutti gli aiuti necessari al Libano.
Queste le parole del premier Conte: “Le terribili immagini che arrivano da Beirut descrivono solo in parte il dolore che sta vivendo il popolo libanese. L’Italia farà tutto quello che le è possibile per sostenerlo.”
Solidarietà arriva anche da Papa Francesco che all’udienza generale ha detto: “”Preghiamo per le vittime e per i loro familiari, e preghiamo per il Libano, perché con l’impegno di tutte le sue componenti sociali politiche e religiose possa affrontare questo momento così tragico e doloroso”.
Anche il presidente Trump ha espresso vicinanza al popolo libanese anche se si dice convinto che l’esplosione non sia stata causata da un incidente ma da un vero e proprio attentato terroristico. La causa dell’esplosione è sicuramente il magazzino del porto pieno di nitrato di ammonio ma sulle cause ancora non si hanno notizie certe per cui è impossibile avvalorare o smentire le dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti.
In ogni caso tutto il mondo in questo momento è solidale con il popolo libanese che dovrà adesso trovare il modo di rialzarsi da questa terribile tragedia.
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