Il regista di 61 anni, Massimo Manni, è stato trovato morto giovedì pomeriggio nella sua abitazione a Clodia, in camera da letto. Come riferisce il sito DavideMaggio.it sul caso indaga la polizia dopo la segnalazione del 118, intervenuto con i vigili del fuoco su richiesta del fratello e della sorella del 61enne che non avevano sue notizie da alcuni giorni ed erano preoccupati.
Il corpo si trovava disteso sul pavimento, con macchie di sangue ora sotto esame degli investigatori. Nell’appartamento sono state rinvenute delle confezioni di medicinali, e si attende l’esito dell’autopsia nei prossimi giorni. Il pm di turno, Francesco Saverio Musolino, ha aperto un fascicolo per omicidio in attesa dei risultati degli accertamenti. Dalle prime ricostruzioni sembra che nella giornata di giovedì il regista, che lavorava soprattutto in TV e per La7, avesse un appuntamento al quale non si è presentato.
Da qui i sospetti che gli fosse successo qualcosa di grave. La polizia sta verificando la porta d’ingresso dell’appartamento, aperta dai vigili del fuoco, per capire se sia stata manomessa o forzata. La sorella Valeria però esclude l’ipotesi dell’omicidio: «È probabilmente caduto e si è rotto la testa dopo un infarto. Siamo stati fino alle 2 di notte. Faranno l’autopsia e ne sapremo di più, ma assolutamente non è un omicidio. L’esame autoptico si fa come prassi. Siamo senza parole», spiega all’Agi. Chi conosceva Manni racconta comunque di una «situazione drammatica nella quale versava l’uomo negli ultimi tempi».