Dopo 20 in giorni è tornato in studio Marco Bellavia, per raccontare come abbia vissuto la sua esperienza all’interno della casa del GF Vip e lanciare un messaggio di speranza a tutti coloro che vivono nella solitudine come lui nel loft di Cinecittà, la battaglia contro un mostro oscuro come la depressione. Sono state riproposte le immagini terribili dei suoi giorni nel reality, Alfonso Signorini gli ha chiesto le sensazioni, cosa ha provato realmente dentro di sè, queste le sue parole :
“Mi ero perso come se fossi ubriaco, ero portato a non comprendere e a non capire. Ho capito che qualcosa non andava, ho sempre trovato il muro con loro, alla fine il muro lo ho messo io e praticamente sono rimasto isolato. A casa poi ho visto i filmati e mi sono spaventato”.
Poi è arrivato il momento del confronto con Ginevra Lamborghini, forse colei che ha pagato di più e il cui pentimento è stato forse quello più visibile, da subito. Bellavia ha accettato le sue scuse, ma le ha chiesto di scusarsi con tutte quelle persone che si sono sentite offese e umiliate dal suo comportamento. Poi è stato il turno di Giovanni Ciacci che ha ammesso di essere superficiale e infine Gegia, colei che è apparsa la più in imbarazzo e forse la meno pentita, chiunque abbia potuto assistere ha avuto la sensazione netta che la comica pugliese ancora non ha capito la gravità di quanto accaduto.
Infine è arrivata Pamela Prati in studio, alla faccia della quarantena, per un quadretto un pò too much i due si sono ripromessi di incontrarsi una volta finita l’esperienza della showgirl nel reality, cosa che probabilmente non accadrà, ci ha pensato la Bruganelli a riportare tutti con i piedi per terra e a far ammainare la bandiera dell’ipocrisia issata dalla Prati non appena ha visto Bellavia. La serata è ancora lunga adesso aspettiamo l’altro festival dell’ipocrisia, quello che avverrà dentro la casa. Prima di chiudere una piccola riflessione, Bellavia ha chiesto di rientrare nella casa, non sarebbe una cattiva idea se con lui entrassero anche la Lamborghini e Ciacci, la pena deve essere educativa altrimenti rischia di essere fine a sè stessa, non accadrà mai, ma sarebbe bellissimo.
