GF Vip, la testimonianza in diretta di Giovanni Ciacci “HIV non è sinonimo di morte”

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2022-09-30

Alla fine la testimonianza è arrivata dopo che se ne è parlato per gran parte dell’estate, Giovanni Ciacci ha parlato per la prima volta in TV dopo tanto tempo di HIV che con i progressi medico scientifici non è più da considerare come un sinonimo di morte. Davanti a una platea di quasi 3 milioni …

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Alla fine la testimonianza è arrivata dopo che se ne è parlato per gran parte dell’estate, Giovanni Ciacci ha parlato per la prima volta in TV dopo tanto tempo di HIV che con i progressi medico scientifici non è più da considerare come un sinonimo di morte. Davanti a una platea di quasi 3 milioni di telespettatori il costumista e opinionista televisivo ha parlato della sua esperienza e di quanto gli sia costata in materia di pregiudizi la sua ammissione sull’essere sieropositivo, queste le sue parole:

Hiv non vuol dire morte, con l’HIV una volta si conviveva ma adesso si vive e questo va detto a voce alta. L’HIV è un’infezione che riguarda tutti e non riguarda solo gli omosessuali ma tutti ed è un’infezione che se non curata può portare all’AIDS e bisogna fare prevenzione. Non esistono malattie sessuali legate a orientamenti sessuali ma solo a protezioni sessuali non fatte o fatte male. Non bisogna farsi prendere dal panico se si scopre di avere l’HIV perché ci sono cure antiretrovirali che permettono di eliminare il virus dal sangue. Io mi sono curato da subito, sono stato preso in tempo, l’importante è eliminare il virus dal sangue. Potrei fare l’amore con il mio compagno e avere un figlio sano, le cure, però, sono state pesanti. Io ho voluto espormi e raccontare questa storia per far capire perché ancora c’è lo stigma, la gente pensa che si attacca con un bacio o andando allo stesso bagno. Mi hanno chiamato untore. Io non sono untore, sono una persona che sta bene e che può fare una vita normale”

Alfonso Signorini ha precisato di aver voluto informare il pubblico e fare chiarezza sulla questione anche se come tematica esula dalle dinamiche di un reality.

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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