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Buon compleanno Mia, il ricordo di una delle più grandi interpreti della canzone italiana, nel giorno in cui avrebbe compiuto 76 anni

Era partita da Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, dove era nata il 20 settembre 1947 Mia Martini, al secolo Domenica Bertè.

Gli anni 70 sono stati i suoi anni: ha collaborato con Baldan BemboBruno LauziClaudio BaglioniFranco Califano che per lei ha scritto il testo di Minuetto.

UNA DONNA CHE HA VISSUTO LE MALDICENZE E I PREGIUDIZI

Una donna che non ha mai conosciuto i compromessi, la mediocrità, avanti anni luce rispetto a quel mondo che la feriva ma di cui voleva far parte.

“C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti.

Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi. Gli anni che mi hanno tolto li ho impiegati per crescere. Non cerco vendette, spero solo che tutto questo tempo sia servito per meditare a chi ha voluto ferirmi e, anche se mi porto ancora addosso le cicatrici di una crudeltà stupida, non sento più male”.

 

LA STANCHEZZA E LA VOGLIA DI DIRE BASTA

Non bastano la stima l’affetto, che i suoi colleghi, Charles Aznavour, Ivano Fossati, suo compagno di vita per sei anni, Pino Daniele, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè le hanno manifestato.

Non basta aver incantato tutti con E Non finisce mica il cielo sul palco di Sanremo nel 1982, canzone che le porterà il Premio della Critica istituito apposta per lei.

Non basta la collaborazione con la sorella Loredana per Non sono una signora o con Eros Ramazzotti per cui inciderà i cori del ritornello di Terra promessa: decide di ritirarsi.

Mimì è stanca, stanca di combattere le maldicenze e le iprocrisie, privando il panorama musicale italiano del suo talento.

Ogni canzone che interpreta diventa sua, come se fosse scritta da lei, per lei; le rende “vive”, ti fa entrare nel suo mondo.

Si trasferisce a Calvi, in Umbria, solo piccoli concerti di provincia, fino ad una sera di dicembre 1988. Mia ha un brutto incidente con l’auto ma ne esce fortunatamente illesa. Lo coglie come un segnale e decide di ritornare sulle scene.

IL RITORNO A SANREMO NEL 1989

La ritroviamo sul palco di Sanremo, nel Febbraio 1989, con una canzone che era stata dapprima proposta a Mietta, allora agli esordi, ma che la cantante rifiuta: Almeno tu nell’Universo

“….Sai, la gente è matta

Forse è troppo insoddisfatta

Segue il mondo ciecamente

Quando la moda cambia

Lei pure cambia

Continuamente, scioccamente….”

La voce graffiante ed intensa di Mia come una liberazione: non è una canzone d’amore, ma una denuncia sulla società contemporanea, sull’incoerenza delle persone e sulla mancanza di punti di riferimento. Si classifica nona, ma il pubblico è ammaliato.

Ci saranno ancora: La nevicata del ’56Gli uomini non cambianoCu ‘mme con il maestro Roberto Murolo ci sarà, di nuovo, il successo.

Poi quel 12 maggio 1995, il giorno in cui un arresto cardiocircolatorio se l’è portata via: ma noi continueremo a farle gli auguri di buon compleanno.


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