Sanremo 2025: ritorno alle origini del Festival con Carlo Conti

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L’attesa è finita. Il Festival di Sanremo 2025, l’unico evento al mondo che tiene banco da settimane ancor prima di svolgersi, ha avuto inizio. Si parte con un breve ma emozionante omaggio al musicista e compositore Ezio Bosso. La dichiarazione d’intenti di questa 75esima edizione del Festival è chiara dai primi istanti: quest’anno con Carlo Conti la musica cambia. Niente più monologhi, siparietti comici e varietà fino a tarda notte come negli ultimi cinque anni con Amadeus condottiero.
Questo è il festival della musica italiana e come tale l’unica protagonista deve essere solo lei: la musica.

Conti, Scotti e Clerici al timone della prima serata di Sanremo 2025

Dopo il tributo a Ezio Bosso, il presentatore e direttore artistico Carlo Conti percorre la più temuta scalinata d’Italia circondato da giochi di luci, saluta il pubblico e non perde tempo: la gara ha inizio.

Ad aprire le danze è Gaia, con il tipo di brano orecchiabile che ci aspettavamo ma meritevole di un secondo ascolto più attento. Dopo di lei un romantico Gabbani, quando ecco arrivare il primo co-conduttore…e che co-conduttore: Gerry Scotti! Diciamolo: vederlo lì ci emoziona, Gerry è Gerry, gli vogliamo tutti bene e pensare che, per un presentatore così navigato, ci sia, dopo tanti anni di carriera, una prima volta così importante, attesa fino ad aver perso le speranze, ci fa scendere la lacrimuccia. Sorprende che non sia lui, tenerone com’è, a commuoversi fino alle lacrime come spesso accade…ma la serata è appena iniziata e il momento Gerry-emotivo non tarderà ad arrivare.

Si prosegue con Rkomi, probabilmente il primo di molti che vedremo a petto nudo in questa edizione sanremese, ma non ci dispiace troppo, nè lui nè la sua canzone. E ancora Noemi che, elegantissima, ci ricorda che se ti innamori muori serenamente, ma comunque muori e la ringraziamo del promemoria.

Stacco pubblicità e finalmente è il suo torno: Antonella Clerici, nostro personalissimo patrimonio italiano che, come non manca mai di ricordare con una certa soddisfazione e senza rancore, “sa di sugo”, ma al pubblico piace esattamente per questo. Arriva inondandoci di luce con tutto il luccichio del suo vestito color argento, scegliendo come parola d’ordine: abbagliante. Ed ecco i tre amici ritrovati, è bello vederli lì tutti e tre insieme, come non accadeva da tempo. La loro presenza è corale, fanno tutti e tre un passo indietro per far avanzare la musica e non si calpestano mai i piedi a vicenda, non sfociano mai in sgradevoli protagonisti. Manca qualcosa, o meglio qualcuno: arriva così il secondo tributo. Dopo Ezio Bosso in apertura, è il momento di omaggiare Fabrizio Frizzi. Si sente la sua voce in “Hai un amico in me” e i tre amici non trattengono le lacrime.

Irama, Cuoricini e Achille Lauro a Sanremo 2025

La gara riparte con Irama che ormai ha un abbonamento a vita al Festival e il giorno in cui non lo vedremo più all’Ariston sarà il momento di preoccuparci seriamente, peccato questo uso eccessivo di autotune davvero inspiegabile per la sua voce dotata. Poi tocca alla coppia ComaCose, che con tutti questi Cuoricini ci fa capire perchè Noemi canti che l’amore uccide. In effetti i ComaCose ci hanno steso. Un po’ Albano e Romina, un po’ Angelo e Angela dei Ricchi e poveri 2.0. Ne avevamo bisogno? Sicuramente no, soprattutto se dopo di loro si esibisce Cristicchi: la sua voce trema e anche il nostro cuore, la prima standing ovation della serata, piangono tutti, persino la platea dell’Ariston nota per essere pubblico difficile. Cristicchi chiude la sua canzone sussurrando “Buonanotte”, forse perchè dopo di lui possiamo spegnere la tv e andare a letto.

Finalmente è il momento di una veterana che farà felici gli spettatori più maturi: Marcella Bella con la sua “Pelle Diamante”. Lei è dirompente come i suoi ricci. Bellezza, portamento e voce incredibile: che la cantante di “Montagne verdi” abbia trovato l’elisir di lunga vita? Tutto scorre velocemente in questo Sanremo 2025: basta un battito di ciglia e siamo già passati oltre senza pensarci due volte, anche perchè è il momento di uno dei cantanti su cui c’è maggior hype in questa 75esima edizione: Achille Lauro, il bello maledetto dai modi galanti e bon ton. Elegantissimo con frack nero, richiama il Modugno di Nel blu dipinto di blu, come lui palanca le braccia e fa volare con semplicità il pubblico: la sua Incoscienti Giovani è una ballad d’amore d’altri tempi, poetica, c’è un po’ di Tananai in questo Achille Lauro vestito Gucci e questo non significa vada in suo sfavore.

Giorgia, Willie Peyote e Rose Villain a Sanremo 2025

Giorgia, che dopo anni di supremazia indiscussa quanto a vocalità, sembra aver trovato finalmente lo stylist giusto, così da entrare ufficialmente tra le divinità dell’Olimpo. La canzone è bella? Non lo sappiamo, la sua voce rende tutto superlativo, ci rapisce, ci prende e ci rivolta da testa a piedi, al punto che se cantasse la lista della spesa non ce ne accorgeremmo. Di fatto gioca un campionato a parte, ma si emoziona e ci toglie la terra da sotto i piedi con lo stesso impeto di quando, nel febbraio 1994, salì sul palco dell’Ariston spiazzando l’Italia con “E poi”.

A seguire Willie Peyote, una boccata d’aria fresca, groove e ironia di cui avevamo bisogno. L’ultima volta aveva detto che non sarebbe più tornato sul palco dell’Ariston, che una parteipazione era stata più che sufficiente, ma lo perdoniamo. Anzi, lo ringraziamo dell’incoerenza perchè ha portato quel pizzico di provocazione e satira che sembra mancare a questo Festival, portando con sè anche lo stand-up comedian Luca Ravenna, che appare durante il brano in una efficace breve comparsa comica.

Scende Rose Villain, statuaria tra aderenze e balze rosso fuoco, ci incolla allo schermo con i suoi movimenti da tigre, cerca di distaccarsi da tutto ciò che ci ha fatto ascoltare fino ad oggi ma non ci riesce fino in fondo.

Jovanotti fa ballare l’Ariston a Sanremo 2025

E poi tamburi, salti, adrenalina, è festa e il re della festa non poteva che essere Jovanotti. Canta e balla fuori dall’Ariston accompagnato da un esercito di musicisti e che bello vedere un’orda di batteriste e musiciste meravigliose. Fuori dal teatro c’è il popolo, quello che ama Sanremo sopra ogni cosa, che sfida la pioggia e le intemperie senza mollare la transenna. Jova fa un medley di alcuni dei suoi successi: inizia con “L’ombelico del mondo”, entra in teatro e sopravvive all’assalto della signora dai capelli bianchi che lo stringe al collo come un polpo e gli urla “Ti amo, ti amo!”. Inutile dire la signora sia già la regina indiscussa dei meme sul web. Il cantante prosegue con “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang,” “I love you Baby”, “Fuori onda” e “A te”, la canzone d’amore tra le più dedicate degli anni Duemila. Prima di congedarsi con “Un mondo a parte”, brano tratto dal suo ultimo album, accompagnato da Dardust, due parentesi degne di nota. Prima Jova viene a sorpresa raggiunto da Gianmarco Tamberi, orgoglio olimpico italiano come si suol dire, poi, in una chiacchiera con Carlo Conti ricorda il suo amico Sammy Basso, attivista italiano che della sua battaglia, la progeria, ne ha fatto una bandiera, morto lo scorso ottobre.

Piccola parentesi villaggio turistico con l’orchestra che intona “Che confusione” dei Ricchi e poveri e si ritorna nel vivo della gara. Non senza prima un cambio look per Antonella Clerici, che appare di spalle mentre Conti e Scotti la aspettano alla fine della scalinata sanremese, nella sua personalissima tuta-vestito-gold. Ancora una volta è il luccichio a farla da padrona, mentre un morbido raccolto le incornicia il volto.

Olly, Elodie e Shablo a Sanremo 2025

Tocca a Olly, uno dei favoritissimi del pubblico, in canotta e jeans, tra brillantini e bicipiti tatuati, ma una cosa è certa: il brano è perfetto per Sanremo e il concetto è chiaro: nonostante la giovane età, soli 23 anni e due metri di altezza, i giochi sono aperti e “il ragazzo” sa il fatto suo. “Dimenticarsi alle 7” è il brano che porta in gara Elodie quest’anno, bella, ammaliante come una sirena nel suo vestito color argento, d’effetto ma tutto sommato molto semplice rispetto a quello che avevamo visto nei suoi look precedenti: la voce è ben centrata, la canzone un po’ meno, ricorda qualcosa di già sentito.

Poi scendono i “duri”: Shablo ft Joshua, Guè e Tormento. Per un attimo sembra di essere in una scena rap underground un po’ americana, Guè spicca più degli altri. Ma a ricordarci subito dove siamo, ci pensa Massimo Ranieri, che nell’ultima partecipazione nel 2022 aveva portato una meravigliosa “Lettera di là dal mare” sul tema dell’immigrazione. Questa volta ritorna a cantare d’amore, perchè come dice Eros “non basta mai”, ma poco importa: Massimo Ranieri, a 73 anni, non ha bisogno dell’autotune e ha tanto da insegnare a tutti i “cuoricini” del mondo lì fuori.

Tony Effe, Brunori Sas e Lucio Corsi a Sanremo 2025

Tony Effe sale sul palco dell’Ariston inaspettatamente a petto coperto, vestito e truccato da bravo ragazzo tant’è che ha coperto persino i tatuaggi, guanti di pelle bordeaux e una canzone diversa da quella che ci aspettavamo dal monello della Dark Polo Gang. A dieci anni di distanza torna all’Ariston Serena Brancale, in una rinascita tutta pop, accompagnata dalla sorella Nicole nella direzione d’orchestra. “Anema e core” è un’eruzione di suoni e colori e tante cose diverse tra loro. Le abbiamo capite tutte? Saranno troppe? Chissà, ma di sicuro è qualcosa che non abbiamo mai visto prima.

Chi non corre questo pericolo è Brunori Sas, che gioca di sottrazione e fa centro, lui che ha fatto della semplicità il suo baluardo e ripone, nella potenza delle immagini che crea con le parole, un’identità inconfondibile. Non sorprende, fa il suo e, grazie a Dio, il suo lo sa fare meravigliosamente bene.

Tornano al Festival i Modà, tutti sani e salvi malgrado l’incidente di Kekko abbia messo a rischio la partecipazione del gruppo fino all’ultimo minuto. Poi c’è Clara, di una bellezza sconvolgente e una canzone carina ma non indimenticabile, non al pari di “Diamanti grezzi”. E poi, finalmente, tocca a Lucio Corsi, quello “strano” di Sanremo 2025, quello che canta “volevo essere un duro ma non sono nessuno” e ci commuove fino alle viscere perchè, in fondo, è la verità profonda di ognuno di noi.

Il Fedez che non ci aspettavamo a Sanremo 2025

Sono circa le 00.15 quando viene annunciato Fedez, con le lenti a contatto nere, indossate già sul green carpet. Il pezzo è sorprendentemente promosso, ben cantato e di significato: il pubblico lo appalude calorosamnte: vai a vedere che come un’araba fenice, questo Sanremo farà davvero risorgere Fedez dalle ceneri della sua reputazione compromessa?

Si prosegue con Bresh, l’idolo delle ragazzine e non facciamo fatica a capire il perchè. Canta “La tana del granchio” e racconta la complessità delle relazioni umane, seguito da Sarah Toscano, vincitrice di Amici ’24 e la più giovane in gara, e da Joan Thiele che, arrivata all’Ariston un po’ in sordina, porta un brano dal sound retrò e sofisticato.

Ventisettesimo cantante in gara è il salernitano Rocco Hunt: brano bello, musicalmente nelle sue corde, ma l’artista campano che porta come tematica la vita difficile nei quartieri di periferia è uno stereotipo che forse è il momento di superare. Penultima Francesca Michielin, anche lei reduce da un incidente nei giorni scorsi tanto da aver fatto il green carpet in stampelle. Arriva sul palco accompagnata a braccetto da Carlo Conti: parte emozionatissima e incerta, poi si mangia il palco portando a casa il risultato discretamente. Chiudono la gara i The Kolors, per la terza volta a Sanremo: dopo Ibiza, volano a Mykonos e cantano: “Tu con chi fai l’amore stasera, domani chissà”. è vero, lo diceva anche Bennato che sono solo canzonette, però questo brano ci ha davvero messi alle strette. Avremmo preferito qualcosa di diverso da loro, magari un ritorno alle origini, a quei The Kolors di Amici che ci piacevano tanto. Avremmo fatto a meno di questa ennesima hit estiva, a differenza dei balletti di Stash che, invece, non ci stancano mai.

Classifica provvisoria della prima serata di Sanremo 2025

Carlo Conti mantiene la sua parola: all’1.25 termina la prima serata di questo Sanremo 2025, ma non senza prima annunciare i cinque nomi in testa alla classifica. La cinquina stilata dalla somma dei voti della giuria della Sala stampa vede trionfare: Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Achille Lauro. I giornalisti hanno votato le parole e i cantautori sono i favoriti: Conti, Clerici e Scotti li annunciano e il pubblico in sala applaude soddisfatto, forse anche incredulo della celerità abituato ad Amadeus.

La prima serata è conclusa tra musica e abbracci da Fantasanremo: è l’1.26 e il collegamento va a Cattelan che apre il dopo Festival con Jovanotti- Tutto è preciso, tutto è lineare, tutti sono d’accordo…per ora. Il meglio deve ancora venire e noi ce lo auguriamo, magari con qualche brivido e colpi di scena, altrimenti si rischia, come cantava Angelina lo scorso anno, la noia. Ma è solo l’inizio.


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Scritto da Damiana Civita
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