Rhove è uno dei personaggi che in questa estate sta raccogliendo grandi consensi, la sua “Shakerando” è uno dei singoli più venduti ed occupa stabilmente la seconda posizione nella classifica FIMI alle spalle della Dolce Vita di Fedez and company. Nonostante tutto il rapper sta assumendo non poche volte atteggiamenti un pò too much, tali da farlo diventare oggetto di critica e far parlare di lui più per i comportamenti sopra le righe che per gli indubbi meriti artistici. Già qualche settimana fa, durante una esibizione a Battiti Live, un esponente del suo gruppo è planato dal palco sul pubblico, mandando all’ospedale alcune persone che assistevano alla performance, poche ore fa invece il cantante è balzato alle cronache per aver cazziato i fan accorsi ad un suo concerto ad Agrigento perchè poco trasportati dalla sua musica, queste le parole infastidite del rapper verso i suoi sostenitori :
“Mi sono fermato perché un quarto di voi era fermo a fine concerto. Non esiste che all’ultima canzone state fermi. Non esiste ragazzi, il concerto è finito e adesso voi non avete ancora saltato. È un problema. Quindi bella per chi ha saltato seguendo le mie vibes provinciali. Il resto mi spiace ragazzi, ma divertitevi un po’ di più. Ciao.”
Pronunciate queste parole Rhove ha abbandonato il palco, non si è capito se perchè il concerto fosse effettivamente finito o se perchè arrabbiato con i propri fan. La notizia ha fatto rapidamente il giro del web tanto da suscitare la risposta piccata di Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari, che, senza fare nomi, in una storia Instagram pubblicata sul profilo della band bergamasca ha scritto :
“Siamo ritornati finalmente alla musica dal vivo e mi è capitato in questi giorni di vedere video aberranti di cantanti che sul palco insultano il proprio pubblico perché non canta o non salta.
Mo’ chi glielo spiega che farli cantare e saltare è compito loro?
È come se un cuoco insultasse i clienti perché lasciano avanzi nel piatto o non mangiano.
Quando si parla di gavetta si parla anche di questo: le serate con davanti 50 persone disinteressate che ti devi conquistare da solo ti insegnano prima di tutto il rispetto, e poi il mestiere. Fare i concerti e fare le hit son due cose diverse, è questi mesi strani ce lo dimostrano ampiamente.”
Parole quelle di Zanotti che ci sentiamo di condividere, l’epoca social ha reso tutto più immediato e più virale e reso i cantanti emergenti subito delle star, è sempre antipatico scrivere “ai miei tempi”, ma chi scrive ha visto cantanti poi divenuti famosi, esibirsi oltre mezzanotte anche se avevano un paio di anni di esperienza davanti al pubblico, chi scrive ha visto gente andare a farsi i panini o a prendere una birra quando chi cantava cover di Vasco o Ligabue provava a dire “Adesso facciamo un nostro pezzo”, erano i primi anni 2000 e per farsi apprezzare serviva l’umiltà oltre il talento. Ben venga il progresso benchè si tenga presente che come diceva qualcuno “il pubblico ha sempre ragione”.
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