Raffaella Carrà, il ricordo della Donna e artista in: “La nostra Raffaella”

Raffaella Carrà: quando artiste e Donne di questo calibro ci lasciano è come se, comunque, il loro ricordo le continuasse a tenere in vita.

E ciò che accade se si pensa a Raffaella Carrà, nonostante sia scomparsa già da anni è come se il suo spirito continui a vivere facendo sentire meno la sua assenza.

E si, perché l’assenza di Raffaella si sente eccome, così la Rai ha deciso di omaggiare l’artista con una serata, un viaggio lungo mezzo secolo in cui viene racchiusa l’essenza dell’artista stessa.

Raffaella Carrà

A tre anni dalla scomparsa della più grande showgirl mai avuta in Italia, la Rai decide di omaggiarla con “La nostra Raffaella”, 90 minuti in cui si è potuto godere e raccontare la storia, la vita, la carriera e il legame con la stessa Rai dell’artista.

“La nostra Raffaella”

Focus del racconto l’umanità, la sua storia di vita e professionale di una grandissima Donna. Il cognome Carrà non è incluso nel titolo perché il documentaria doveva ripercorrere Raffaella come Donna, andando oltre i lustrini e le paillettes della Carrà soffermandosi al vero volto dell’artista.

Difatti sia per sua stessa ammissione ma anche per racconti dati dai suoi più cari amici, Raffaella nonostante fosse la grandissima e immensa Carrà, si è sempre presentata agli occhi di tutti come una persona comune, gentile, garbata, una Donna che rifletteva su di se i tempi e su cui si ci poteva facilmente identificare.

Il “Nostra” che compare nel titolo del documentario sottende ad un duplice significato, si, perché Raffaella è sempre stata per tutti parte integrante delle case e delle famiglie degli Italiani ma anche diamante di punta della Rai.

Un’artista che ha condiviso con la Rai dagli anni 50 in poi tutta la sua vita e carriera.

L’umanità di Raffaella Carrà

Un’icona di stile, all’avanguardia, sempre avanti con i tempi ma anche una donna tutta d’un pezzo, un’amazzone che ha cavalcato i tempi plasmandoli e ricreandoli, così era Raffaella, mostrando di sé tutto: passando dal ballo al canto, dai suoi outfit con cui entrava in scena sino ad arrivare al suo pensiero avanti coi tempi, che esponeva senza paletti e censure.

Una donna nata nel 1943 fortemente attaccata alle sue radici che però ha sempre portato verso il futuro. Una voce la sua che ha scandito il tempo e i cambiamenti che in quei determinati anni il mondo e lo spettacolo stavano attraversando.

“La nostra Raffaella” racconta in se anche le qualità umane ed empatiche dell’artista, l’energia e la forza che hanno sempre contraddistinto il suo lavoro e il rapporto con tutti quelli che hanno avuto l’onore di poterle stare accanto.

Le testimonianze di Enzo Paolo Turchi e Noemi

Tra la moltitudine di testimonianze su chi fosse Raffaella troviamo: Maria Grazia Cucinotta, Irene Gergo, Enzo Paolo Turchi, Bruno Vespa e ancora, Noemi che con lei condivise le poltrene da coach di The Voice of Italy.

La stessa Noemi scrive di Raffaella:

“Mi ha insegnato che tutto è importante. devi essere un cerchio chiuso. Nella tua fisicità devi avere un senso e questo senso deve far parte di un disegno musicale, artistico, che poi è un grande quadro”

Le interviste con vari personaggi illustri tra cui: Enzo Biagi, Maurizio Costanzo, Vincenzo Mollica e Fabio Fazio. Proprio da Fazio, Raffaella dichiarò:

“Ci vuole una certa armonia. ci vuole personalità e soprattutto non devi stonare. non dico stonare una nota, che può accadere anche alle più grandi, ma deve essere tutto rotondo, tutto armonico”

Ciao Raffaella.

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