Morte Silvio Berlusconi, l’uomo che ha cambiato la televisione, da Mediaset al Milan mezzo secolo di successi

Con la scomparsa di Silvio Berlusconi viene a mancare un uomo che ha rivoluzionato il linguaggio editoriale e televisivo. Il “cavaliere”, come spesso veniva definito, a volte anche con ironia, è stato un visionario quando nei primi anni ’80 ha immaginato di dare una nuova forma alla comunicazione, vagheggiando l’idea di levare alla Rai il monopolio televisivo e offrire una alternativa, un nuovo modo di proporre contenuti, una televisione commerciale sulla falsa riga di quella americana, non soggetta al canone e ai partiti.

Una idea di televisione diventata presto realtà con Tele Milano diventata network nazionale con il nome di Canale 5 e successivamente Rete4 e Italia1 acquistate dai gruppi Rusconi e Mondadori a completare l’opera, da lì la voglia di sperimentare un nuovo tipo di linguaggio televisivo con il risultato di apportare idee e contenuti. Tanti i personaggi televisivi usciti dalla fucina di Cologno Monzese, diventati grandi anche grazie alla libertà editoriale concessa loro dal fondatore del gruppo.

Un modello che Berlusconi ha voluto trasferire in altri ambiti, trasportando l’idea di merchandising anche nello sport e costruendo accanto al Milan stellare degli “olandesi” una macchina commerciale legata alla vendita di articoli collegati, avvicinando anche i calciatori alla televisione e a quel connubio calciatore-velina che con Vieri e la Canalis ha vissuto la sua espressione più alta.

Uno dei più grandi imprenditori italiani, se non il più grande, che è riuscito nell’impresa di essere carismatico in tutte le cose che ha fatto, un esempio imprenditoriale per tanti, un innovatore della comunicazione. Di seguito il saluto del direttore di MondoTV24, Giuseppe Currado :

“Caro Silvio, da dove cominciare? Tanti sono i sentimenti, primo fra tutti la gratitudine per l’imprenditore che sei stato, luce in fondo al tunnel in anni nei quali la comunicazione non era libera ma specchio della volontà dei partiti. Grazie a te e al tuo grande intuito adesso siamo qui, figli di una informazione libera. Ci hai trasmesso i valori di questo lavoro, dove la persona e la verità devono venire prima del profitto e del prestigio personale. Conserverò il tuo esempio di innovatore, di punto di riferimento in mezzo alle tempeste, di faro illuminante per chiunque si avvicini a questo lavoro. Sei riuscito a cambiare metodi e modalità d’impresa, nonostante gli ostacoli che chi non voleva guardare ha provato a metterti avanti. Mi stringo alla Tua famiglia e al suo immenso dolore. Giuseppe Currado”