“Ma Biagio è normale o gay?” Ancora uno sfondone della Ricciarelli, il GF farà ancora finta di niente?
di Giuseppe Scuccimarri
Pubblicato il 2021-12-02
Ci si appellerà ancora all’uso eccessivo del politically correct per coprire l’ennesimo sfondone di Katia Ricciarelli al Grande Fratello Vip? La soprano ancora una volta ha dato dimostrazione che non sempre a una grande preparazione artistica corrisponde una grande cultura e l’uscita di oggi è la dimostrazione di una mentalità gretta e medievale che andrebbe …
Ci si appellerà ancora all’uso eccessivo del politically correct per coprire l’ennesimo sfondone di Katia Ricciarelli al Grande Fratello Vip? La soprano ancora una volta ha dato dimostrazione che non sempre a una grande preparazione artistica corrisponde una grande cultura e l’uscita di oggi è la dimostrazione di una mentalità gretta e medievale che andrebbe combattuta e non coperta o giustificata. Katia Ricciarelli oggi parlando con Soleil Sorge e Manila Nazzaro ha chiesto se Biagio D’ Anelli fosse gay o normale come se una cosa precludesse o escludesse l’altra, nessun richiamo in confessionale per la soprano quantomeno per farle notare lo sfondone che avesse preso.
Stride ancora una volta questo chiudere gli occhi davanti ai comportamenti bislacchi e al limite dell’educazione della soprano, anche se in questo caso non si tratterebbe di maleducazione quanto di barriere culturali e di pregiudizi che alcuni proprio non riescono ad abbattere nella consapevolezza di stare dalla parte della ragione senza provare a fare un passo avanti per cercare di mettersi in discussione e capire forse di stare dalla parte sbagliata. Sarebbe il caso davvero che la televisione davanti a simili preconcetti o pregiudizi assumesse una funzione educativa e sanzionasse chi si renda responsabile di espressioni omofobe o separatiste.
La Ricciarelli andrebbe quantomeno messa in nomination d’ufficio o redarguita alla stessa maniera per cui per molto meno è stata messa alla pubblica gogna in diretta televisiva Lulù Selassiè, passando sopra a quello che può essere considerato uno dei mali oscuri di questo secolo, quelle crisi di panico di cui soffrono tanti giovani a causa delle loro insicurezze e delle loro fragilità e che l’isolamento dovuto al Covid-19 ha accentuato invece che limitare. Questa volta davvero non si possono chiudere gli occhi, una sanzione per la Ricciarelli servirebbe di esempio e insegnamento per tutti coloro che ancora vivono nel pregiudizio, giusto per far comprendere loro che per fortuna viviamo in una società multiculturale e multirazziale dove l’orientamento sessuale non deve costituire un problema, ma una cosa normale, una risorsa aggregativa e non divisiva. Signorini questa volta non può far finta di non aver visto e sentito, questa volta invece di avventarsi su una ragazza fragile e insicura sarebbe opportuno condannasse i comportamenti eccessivi di una donna matura che dietro il suo sguardo austero nasconde tanta supponenza e perchè no anche un pò di cattiveria.
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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.