LiberEco, la replica di Sophie Codegoni: la problematicità del rapporto, ben oltre il tradimento

Quello che abbiamo ascoltato a Verissimo è una pagina televisiva virulenta, tetra, rappresentativa di una realtà principalmente femminile ben radicata nella nostra società.

La replica di Sophie Codegoni contro le dichiarazioni di Alessandro Basciano è l’emblema di come i social non sono indicativi della realtà privata che si cela in un rapporto pubblico. Una storia di 60 secondi, dove si è felice e innamorati, può nascondere delle verità spiazzanti.

La problematicità della storia tra Sophie Codegoni e Alessandro Basciano: non è il tradimento.

Quello che più mi preme mettere in evidenza è che il problema tra Sophie e Alessandro non è il tradimento, ma il resto del racconto. Dare centralità al tradimento equivale a sminuire una narrazione molto più crudele, violenta e tossica.

Nel momento in cui una donna racconta di essere stata insultata, sminuita, verbalmente violata della sua integrità e infine, ma non meno importante, subire violenza fisica, non si può e non si deve spostare l’attenzione su un tradimento, che per quanto possa essere moralmente sbagliato e doloroso, non tratteggia i confini della violenza di genere, ne fa solo da contorno nel tunnel manipolatorio di cui si è vittime.

La maturità di Sophie Codegoni

La modella ha mostrato una certa maturità e consapevolezza di ciò che ha vissuto e che per fortuna, si spera, non voglia mai più vivere. Non si è sciolto il suo cuore davanti alle lacrime, bene conosciute, del suo ex fidanzato. Ha ribadito, con coraggio, il fiume torbido di comportamenti tossici di cui è stata vittima, le tante lacrime versate nel tempo, ma soprattutto il bene di sua figlia, che non merita assolutamente di crescere in un ambiente traumatico.

Tre frasi dichiarate dalla Codegoni meritano di non essere ignorate dal marasma di un gossip doloroso, il tradimento.

Se il partener ti vieta di lavorare in un ambiente in cui ci sono degli uomini, devi scappare.

 Lui era contento quando il lavoro era come voleva lui, mi chiamano in un ambiente in cui c’erano tutti uomini, non vai.

Se mostra segnali di possessività e controllo della tua libertà, aggravati da violenza fisica e psicologica, devi scappare.

Mi ha tirato uno schiaffone in faccia perché mi ha accompagnato un suo amico a piastrarmi i capelli, dicendomi che non dovevo andare in camera con un altro uomo che per lui era un fratello

Se mira a deresponsabilizzarsi attraverso delle strategie oratorie manipolative in cui tenta di minare la tua credibilità, autostima e consapevolezza dei suoi comportamenti, devi scappare.

Per lui, mia mamma mi plagia, io ho sempre detto che ho una testa funzionante e pensante, se io ho deciso che voglio fare una famiglia con te, per me sarai giusto per sempre.

Molto facile riempirsi la bocca d’amore, ancor più difficile è imparare ad amare nel rispetto e nell’integrità dell’altro. Nessuno vi deve privare della libertà di fare, pensare e dire.

Auguro il meglio a Sophie e a tutte le vittime di relazioni tossiche. Auguro ad Alessandro non un percorso spirituale, ma psicologico affinché diventi il miglior esempio per i suoi figli.


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Scritto da Samanta Santoro
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