E’ inutile negarlo, viviamo in un Paese dove la cultura maschilista è profondamente radicata e le cui radici non riescono ad estirpare neanche coloro che predicano la parità di diritti. Cultura atavica radicata negli anni e trasmessa per generazioni anche nei modi, la donna parte svantaggiata ancor prima di nascere da quel “auguri e figli MASCHI” che deve sorbirsi mentre è in gravidanza come se quei figli MASCHI non dovesse essere lei a doverli partorire.
I LUOGHI COMUNI
Da qui tutti i luoghi comuni in cui all’uomo viene giustificato un pò tutto compresa la violenza. La ragazza molestata è una provocatrice mentre l’uomo molestato è vittima degli ormoni femminili, potremmo portarne tanti di esempi compreso quello delle quote rosa, un sistema di inclusione femminile che è praticamente una ammissione di responsabilità, le donne in Italia non possono accedere a ruoli di responsabilità senza che vi sia una regola a stabilirlo.
Non parliamo poi del merito e dell’ulteriore luogo comune per cui l’uomo arriva a ricoprire determinati ruoli perchè ha gli attributi e la donna invece perchè si è concessa a qualcuno. Potremmo farne a decine di esempi, dall’uomo figo perchè ha tante donne alla donna tr**a perchè ha l’amante fino a finire con la differenza di età, l’uomo può avere una relazione sentimentale con una donna molto più giovane mentre una donna no.
UN PAESE FINTO PERBENISTA
Basterebbero i paragrafi di cui sopra per ammettere che viviamo in un Paese finto perbenista, che di facciata predica la parità tra uomo e donna e dietro lo schermo di un pc o nell’intimo rivela tutto il proprio maschilismo. Si tratta dell’ipocrisia di cui è pregna la società attuale, perchè è dura da digerire, ma viviamo in un Paese dove il divario tra uomo e donna è ancora ampiamente percettibile nonostante gli sforzi.
LA DIFFERENZA DI ACCETTAZIONE DI DETERMINATI COMPORTAMENTI
Esempio concreto è quanto accaduto ieri al Grande Fratello e dei giudizi massacranti ai quali è stata sottoposta Beatrice Luzzi, passata in pochi giorni da eroina del reality al banco degli imputati per aver scambiato effusioni con Giuseppe Garibaldi, non il personaggio storico, ma un giovanissimo concorrente che ha circa la metà degli anni dell’attrice. Come mai lo stesso stesso sdegno non ha accompagnato le gesta di Massimiliano Varrese, quarantasettenne che da giorni importuna (sì è il termine adatto) Heidi Baci, che per età potrebbe essere sua figlia?
ANCHE LE NUOVE GENERAZIONI VITTIME DEL PREGIUDIZIO
Cosa grave è che a scandalizzarsi siano state le giovani generazioni, tutto ciò costituisce un vero e proprio campanello d’allarme, un monito a cambiare velocemente una cultura maschilista ben radicata, altrimenti queste giovani che si sono scandalizzate, trasmetteranno il proprio distorto pensiero ai propri figli. Potremmo continuare a lungo nel sottolineare il divario tra sessi in Italia, ci fermiamo qui, sperando che prima o poi alle chiacchiere seguano i fatti e all’ipocrisia la lealtà.
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