La serie Netflix più vista in tutto il mondo ha anche illustri fan come Stephen King e Neymar
La serie Netflix più vista in Italia, Francia, Portogallo, Cile, Argentina, Brasile, Nord Africa, Medio Oriente, Turchia e anche in altri paesi è amata anche lo scrittore Stephen King e il calciatore brasiliano Neymar da Silva Santos Júnior, che appare in un cameo nei panni di un monaco.
Queste e altre curiosità vengono svelate in La Casa di Carta – Il Fenomeno, disponibile su Netflix.
Bentrovati parlando nuovamente di La Casa Di Carta.
Diventa un Documentario su Netflix , specificano che contiene Spoiler quindi chi non li gradisce ,o chi non ha mai visto la serie potrà guardarlo magari più avanti.
I Rapinatori de La Casa di Carta sono tornati su Netflix con 8 nuovi episodi, che i fan più affezionati hanno già provveduto a vedere in un baleno. Ma cosa si nasconde dietro al successo di una delle serie più amate in tutto il mondo?
Sembra aver letteralmente stregato gli spettatori, che in parte già sapevano i retroscena di questo prodotto televisivo, approdato prima in Spagna su Antena 3 e poi fortunatamente acquisito dal colosso dello streaming, dove ha raggiunto la fama.
Il film (non adatto alla visione di un pubblico minore di 14 anni) si prefigge il compito di analizzare l’evoluzione della serie che, dichiarata un fallimento in patria (dove ha iniziato ad arrancare già con al messa in onda della seconda stagione), è diventata un vero successo a livello internazionale.
E’stata presentata per la prima volta su Antena 3 nel 2017, perdendo ascolti settimana dopo settimana. A tal proposito anche lo speciale Netflix mostra un grafico che sintetizza l’andamento dello show.
Ma ecco che quando tutto sembrava essere perduto arriva Netflix, che decide di acquistare la serie e di inserirla nel proprio catalogo, cambiando per sempre il destino di questa banda di ladri.
Inizialmente tutti erano increduli e frastornati da questa proposta .
Le maschere di Dalì e le tutine rosse, la canzone Bella ciao, l’incredibile intelletto del Professore e la sua banda con i nomi delle città hanno iniziato a fare il giro del mondo. Il volto del famoso pittore spagnolo ha tempestato le piazze di ogni Paese non solo durante i festeggiamenti del carnevale ma anche in occasione di proteste, seguito dall’inno partigiano, che ha riportato in auge una canzone che (almeno in Italia) tutti conoscevano, ma di cui forse troppi avevano dimenticato il significato.
Ma cosa è cambiato con gli investimenti di Netflix? Grazie agli investimenti di Netflix La casa di carta ha apportato delle migliorie per quanto riguarda la scelta delle location e le risorse tecniche; mentre in precedenza alcuni spazi erano stati ricreati al computer – come nel caso della scena in cui Lisbona va alla ricerca del Professore, alla fine della Parte 2 – nella Parte 3 e 4 della serie la produzione invece si è potuta concedere il lusso di spostarsi in diversi luoghi, dall’Italia (Milano e Firenze) alla Thailandia, fino a Panama.
A tal proposito il documentario La Casa di Carta – Il Fenomeno mostra alcune scene più complicate da girare, come quella Denver (Jaime Lorente) che ruba l’oro della Banca di Spagna mentre si trova sott’acqua o la scena del tramonto di cui sono protagonisti Tokyo e il Professore, che sottolinea l’importanza dei colori fotografici e ancora quella in cui la banda dispensa il denaro nella piazza affollata di gente (a ogni ciak occorreva raccoglierlo e poi rilanciarlo, ma un’idea errata riduce in coriandoli 3 milioni di euro, fortunatamente falsi!).
Come spiega La Casa di Carta – Il Fenomeno certe cose sarebbero state impossibili da realizzare senza il supporto di menti brillanti. Addirittura per la scena della camera blindata è stato assunto un ingegnere marittimo in grado di progettare una camera idonea alla realizzazione della scena in cui il caveau si allaga.Il documentario sottolinea anche l’importanza dei colori fotografici e l’iconografia della serie, legata principalmente a tre elementi chiave, ovvero la tuta rossa, la maschera di Salvador Dalí e la canzone Bella ciao, di cui anche la serie spiega in parte il significato e il motivo del suo utilizzo.Tuttavia i creatori specificano nel documentario che a portare avanti la serie non sono stati solo gli investimenti, ma soprattutto l’energia che c’era già prima dell’arrivo del colosso dello streaming e che è stata fin da subito il motore di tutto, fuori e dentro il set.
Ma adesso passiamo al cast che da ZERO diventa VIP
All’interno del documentario si vede il backstage della serie, compresi alcuni momenti che tutti i fan hanno seguito in diretta, come l’arrivo di Berlino e il Professore a Firenze
Il cast – composto principalmente da Álvaro Morte (Il Professore), Úrsula Corberó (Tokio), Pedro Alonso (Berlino), Alba Flores (Nairobi), Itziar Ituño (Lisbona), Miguel Herrán (Rio), Esther Acebo (Stoccolma), Jaime Lorente (Denver), Darko Peric (Helsinki), Luka Peros (Marsiglia), Hovik Keuchkerian (Bogotá), Rodrigo de la Serna (Palermo), Najwa Nimri (Ispettore Sierra), Enrique Arce (Arturo Román) – svela difficoltà, emozioni e cambiamenti, senza esitare nel raccontare anche le sensazioni provate al raggiungimento della fama. Molti di questi attori infatti erano noti solamente in Spagna e d’un tratto si sono trovati a gestire la piacevole pressione del successo anche oltre i confini ispanici.
Questo documentario è davvero un chicco d’oro per tutti gli appassionati .Potete scommetterci
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