Ieri e Oggi, dove nasce e si sviluppa il conflitto tra Israele e Palestina

di Lorenzo Porcini

Pubblicato il 2021-05-14

Lo scontro tra Israele e Palestina ha delle radici attuali sviluppate in epoca moderna, ma conta una complessità di sistemi notevole. Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli stati alleati insieme alle pressioni della comunità ebraica hanno deciso per la cessione di una parte del territorio Palestinese che identificasse la diaspora ebraica. Le radici …

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Lo scontro tra Israele e Palestina ha delle radici attuali sviluppate in epoca moderna, ma conta una complessità di sistemi notevole.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale gli stati alleati insieme alle pressioni della comunità ebraica hanno deciso per la cessione di una parte del territorio Palestinese che identificasse la diaspora ebraica.
Le radici del disaccordo quindi risiedono nel lontano 1948 quando venne proclamato in terra Palestinese lo stato di Israele, geograficamente posizionato nella terra considerata santa per la comunità Ebraica.
Le lotte per la liberazione della Palestina, furono molteplici. Dal 1948, il territorio fu caratterizzato da una serie di ostilità arabo-israeliane: la guerra del 1948, la guerra di Suez del 1956, la guerra dei sei giorni del 1967 e la guerra del Kippur del 1973. Queste spedizioni rivelarono la supremazia Israelita e il sostegno da quasi tutta la comunità mondiale alla causa ebraica.

Il territorio stanziato per la comunità sionista inoltre si trova in un suolo adiacente al canale di Suez che per scambi e collegamenti con l’oriente risulta essere un terreno profondamente strategico, nonché ricco di pozzi petroliferi. Inoltre importante fattore degli scontri che perdurano da piu’ di mezzo secolo, sono le rivendicazioni della terra santa di Gerusalemme, importantissima per le tre religioni Abramitiche.

Storicamente, il volume della terra Israelità si è esteso notevolmente, portando la stessa comunità mondiale a rivedere i confini della nazione. Molti sono stati gli interventi per decretare la pace tra le dicotomie religiose che però non hanno mai raggiunto un vero e proprio trattato.
Oggi la lotta ha ripreso pieno vigore tra i territori della striscia di Gaza e Gerusalemme. Dal 10 maggio scorso i bombardamenti hanno cominciato a riaccendere il conflitto. Da una parte abbiamo la comunità Palestinese guidata dal movimento di resistenza di Hamas (Harakat al-Muqawwama al-Islamiyya) dall’altra l’esercito del capo di stato Israelita Reuven Rivlin che vanta uno tra le milizie militari piu’ forti e ben organizzati a livello mondiale.

Tra i vari bombardamenti tra le due realtà si contano oggi 119 morti per i palestinesi e 6 Israeliti e numerose minacce di attacchi via terra e aerea da parte di quest’ultima.
Il susseguirsi della violenza ha portato le grandi comunità internazionali di pace come L’ONU a intervenire sull’accaduto senza prendere particolari posizioni ma valutando la tragidicità delle morti che coinvolgono civili e bambini Palestinesi.
La via della pace dunque nel più brutale conflitto del nuovo millennio sembra lunga e tortuosa.

 

Articolo di  Giada Costabile

Lorenzo Porcini

Fondatore e Social Manager di MondoTV24. Gestisco la parte editoriale e social del sito.

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