lunedì, Maggio 20, 2024

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Grande Fratello, Giselda Torresan e il suo passato, unica donna in una azienda di soli uomini, le battute sarcastiche dei colleghi e la disparità di trattamento

Giselda Torresan è un personaggio che sta acquistando molti consensi da uno ampio spaccato del pubblico, per il suo essere davvero una ragazza semplice, pulita e spesso troppo ingenua per un Reality Show. Mentre alcuni inquilini provano a cambiarla con i loro standard di bellezza e di comportamento, la giovane veneta prosegue il suo percorso, rimanendo fedele a sé stessa…e alla montagna.

Prima di entrare all’interno della casa più spiata d’Italia, Giselda era l’unica operai donna di un’azienda di stampaggio di materie plastiche. Nella prima puntata della nuova edizione del Grande Fratello, è stato mandato in onda un video saluto dei suoi colleghi, tutti uomini, contenti del suo ingresso nella casa, ove naturalmente non è mancato il collega che ha mimato un gesto sessuale, tipico di chi è rimasto alle scuole elementari.

Giselda, l’unica donna in un ambiente maschile

Giselda ha raccontato a Rosy Chin del suo lavoro in fabbrica, di cosa significa essere l’unica donna in un ambiente prettamente maschile. Dal suo racconto è emerso come la disparità di trattamento in ambito lavorativo è ancora un problema per le donne.

Faccio di tutto, in fabbrica pulisco sempre io, ogni sera prima di andare via. In fabbrica sono quella che corre dappertutto, non so mai ferma, pero vedi ogni tanto che quelli che corrono meno, diventano capi, capi reparto. Non siamo una grande azienda, pero… anche li vedi come quello che fa meno, ti passa avanti. 

Le parole di Giselda sono purtroppo una realtà che ancora oggi molte donne vivono nell’ambito lavorativo. Non è raro trovare luoghi di lavoro dove le donne sono le uniche a pulire, rimanendo confinate nello stereotipo della donna casalinga. Non è altrettanto raro, sentirsi in dovere di dimostrare ogni giorno di valere come dipendente, con sacrificio e dedizione, per non perdere il posto di lavoro o essere sostituita da un collega maschio. Collega che molto probabilmente diventerà il capo, con il minimo sforzo e senza dover dimostrare le proprie capacità.

Per non parlare dei colloqui, dove purtroppo ancora oggi, le donne ricevono domande inerenti alla vita privata, nonostante per legge sia vietato. Infatti, l’art8 vieta“ al datore di lavoro di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore, nonché su fatti non rilevanti ai fini della valutazione dell’attitudine professionale del lavoratore”

La disparità di trattamento tra uomo e donna nel mercato del lavoro è ancora un punto cruciale nella vita delle donne, che molto spesso si ritrovano salari più bassi rispetto ai colleghi e confinate nello stesso ruolo per tutta la vita. Non mancano i tanti casi di mobbing, discriminazioni di genere e molestie sessuali da parte dei colleghi o dal capo. Secondo i dati Istat, sono all’incirca 404 mila le donne in tutto il mondo che hanno subito molestie e ricatti sessuali nel mondo del lavoro negli ultimi anni, dimostrando come ancora oggi le donne non possono considerarsi al sicuro in nessun luogo e vivere pienamente il concetto di pari opportunità.

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Samanta Santoro
Samanta Santoro
Samanta Santoro, aspirante giornalista. Laurea triennale in Educatrice socio culturale. Iscritta alla magistrale in Comunicazione, Media digitali e Giornalismo. Appassionata di cronaca rosa, temi sociali, gender studies e psicologia. Amante del dare opinioni non richieste.

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