domenica, Maggio 19, 2024

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Grande Fratello, Alfonso Signorini e quel giustizialismo mascherato da finto perbenismo, il declino di un re ormai senza corona

Dall’ epurazione di personaggi “scomodi” a Mediaset si è salvato soltanto Alfonso Signorini, Piersilvio Berlusconi ha indossato i panni del finto perbenista per fare ufficialmente la guerra al trash, ma in pratica per togliere dall’orbita Mediaset tutti quei personaggi usciti dai reality o dal cantiere trash della D’Urso, quello stesso trash di cui il Biscione si è nutrito e si è ingrossato e che all’improvviso è diventato il pretesto per ostracizzare quei personaggi che da quel trash avevano tratto giovamento.

Il Grande Fratello è stato il reality che più ha risentito del vento del “rinnovamento” se così si può chiamare dato che la definizione più logica sarebbe vento dell’ipocrisia. Di incongruenze nel pensiero di Berlusconi Junior ce ne sono tante, a cominciare dalla non defenestrazione del conduttore del reality, vero responsabile insieme agli autori con cui firma i testi, della deriva trash del Grande Fratello.

Alfonso Signorini dopo aver distrutto un programma e avergli levato l’anima, è stato costretto a rinnegare tutto ciò che lui stesso aveva malsanamente costruito nelle edizioni da lui condotte, trasformando il Grande Fratello in un gioco di ruolo psicologico in cui il cinismo occupava il posto principale. E’ evidente che il conduttore avrebbe continuato su quella scia e si sia vestito di perbenismo solo per conservare il suo ruolo.

Adesso il giornalista prestato allo spettacolo, appare come un re senza corona costretto a guidare una macchina che non gli piace, privata di quelle che erano le caratteristiche nella sua testa essenziali. Dovendo sfogare quindi il suo cinismo si è prodigato nelle prime due puntate in sfondoni non indifferenti, prima su tutte la caduta di stile nei confronti di Claudio, un concorrente dal passato difficile, che attraverso un percorso di rieducazione e riabilitazione è riuscito a lasciarsi alle spalle un passato controverso.

“Stavi spacciando e ti hanno beccato” ha urlato in prima serata televisiva il conduttore, il tutto accompagnato da una faccia compunta, ma che sotto sotto nascondeva la soddisfazione per aver ferito. E Signorini ha ferito, il giustizialismo travestito da finto perbenismo, ha colpito il concorrente fino a farlo arrivare a sfogarsi con i compagni di avventura in tugurio per la scarsa delicatezza del conduttore.

Claudio per il nervosismo si sarebbe reso protagonista anche di una bestemmia, che probabilmente sarà presa a pretesto per farlo fuori. Un concorrente che mette in piazza l’incoerenza e il poco tatto del conduttore meglio perderlo che trovarlo secondo gli autori, meglio continuare con la Messa cantata proposta da Piersilvio, che di reality non ha nemmeno la facciata.

Una rivoluzione a nostro avviso mal riuscita e che presenta molte criticità, il popolo nonostante lo critichi di quel trash ha bisogno e le accoglienze tiepide per il Grande Fratello e Pomeriggio Cinque ne sono la dimostrazione. Discorso a parte lo meritano quei gossippari che hanno inneggiato alla svolta Berlusconiana e adesso si lamentano per la mancanza di contenuti, insomma si stava meglio quando si stava peggio, eravamo felici e non lo sapevamo.

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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