lunedì, Maggio 20, 2024

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GF, Vittorio e Sergio quando i protagonisti rinunciano alle dinamiche

Dinamiche, clip, percorso, tutte parole che abbiamo imparato a conoscere guardando il Grande Fratello, un “esperimento” sociale che nel corso del tempo è entrato a far parte del nostro quotidiano.

Sarebbe opportuno specificare che era nato come un esperimento e che nel corso del tempo si è trasformato in un vero e proprio show, di burattini e burattinai, certo, ma pur sempre condito di lustrini e paillettes come tradizione richiede.

Abbiamo visto, nel corso del tempo, le storie che ci hanno affascinato agli esordi, trasformarsi in pessimi copioni, troppo spesso mal recitati, perché un regista dovrebbe saper scegliere i suoi attori e cucirgli addosso il personaggio, non il contrario.

Con l’avvicendarsi delle edizioni, l’atteggiamento imperante è diventato non farsi conoscere per quello che si è ma piuttosto “urlare” quello che non si è, alla ricerca spasmodica di una visibilità che è durata il tempo di una sigaretta.

Questa edizione sembra rappresentare in maniera esemplare il corso che ha preso questo reality, ed è per questo che, probabilmente, le voci fuori dal coro si notano, eccome.

Tralasciando, per una volta, Beatrice Luzzi, che del suo “essere”, nel bene e nel male ne ha fatto una bandiera che sventola con orgoglio, questa volta ci ha toccato il semplice, seppur profondo, scambio di opinioni tra Vittorio Menozzi e Sergio D’Ottavi.

I due ragazzi, chiacchierando in giardino, si sono confrontati sul modo di vivere l’esperienza del GF e sui rapporti interpersonali in generale.

Sergio, dopo aver individuato alcuni atteggiamenti da parte di altri inquilini ha espresso la sua volontà di rimanere fedele a se stesso ed ai suoi principi, a prescindere se ciò lo porti in finale o meno.

Concordiamo appieno sul fatto che, una permanenza nel gioco, seppur breve, ma fatta non tradendo il proprio io, valga più di qualsiasi finale o di qualche effimera ospitata prima dell’oblio.

D’altro canto Vittorio, ribadendo ciò che ha più volte affermato, anche in altre occasioni, ha rimarcato che nei rapporti in generale, e nello specifico in quelli affettivi, è difficile trovare chi tenda a stimolarti, a tirare fuori il meglio dando il meglio.

Accontentarsi di ciò che passa il convento è una discesa senza ostacoli verso la mediocrità, e, come il concorrente ha ribadito, non ha senso, meglio restare soli.

Sicuramente i due ragazzi non hanno snocciolato teorie di fisica quantistica o non hanno gettato le basi per una nuova teoria filosofica: sono stati semplicemente se stessi ed è questo il Grande Fratello che vorremmo vedere, sempre.

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