Il fantasma di Mark Caltagirone ha ripreso forma e ha preso possesso di un reality televisivo, scelta autorale opinabile, 30 minuti su una vicenda giudiziaria di 4 anni fa, morta e sepolta e di cui nessuno sentiva la mancanza, tranne Alfonso Signorini che è uscito completamente fuori traccia pur di portare a termine il suo compitino. Un racconto duro, complesso, infarcito di contributi video e con Sonia Bruganelli e Orietta Berti chiamate in causa.
Tutto surreale, sia la storia raccontata che l’imbarazzo delle opinioniste nel commentare qualcosa per cui non sono preposte, Signorini ha costretto i telespettatori a percorrere una realtà parallela, chi si era seduto per vedere dinamiche e nomination si è trovato a sorbirsi un tribunale televisivo. Pamela Prati ha attaccato duramente Sonia Bruganelli e Orietta Berti che hanno avuto la sola colpa di aver confutato quanto detto dalla Prati, insulti gratuti per il fatto che le abbiano dato dell’ingenua. Al ritorno in casa il pianto disperato della Prati con Don Alfonso che probabilmente in studio si stava sfregando le mani per quello che secondo lui è stato un momento di televisione verità, peccato che di verità dovrebbe esserci il reality, si chiama così per questo anche se con la gestione Signorini ha assunto da 4 edizioni la forma di un grande teatrino dove i protagonisti si muovono su un canovaccio, un grande gioco di ruolo, dove i concorrenti da protagonisti diventano pedine