Serata interessante quella di ieri al Grande Fratello: una battuta infelice, l’ennesima, di Giuseppe Garibaldi a Stefano Miele ha scatenato una serie di confronti a catena, in cui tutti sono intervenuti.
La battuta di Giuseppe era di natura omofoba, Anita Olivieri, nel cercare di difenderlo, ha fatto peggio, Sergio D’Ottavi e intervenuto a supporto di Stefano e così via.
Ciò che ci ha colpito, però, sono le lacrime di Garibaldi.
Se qualcuno pensa che abbia compreso di essere stato fuori luogo e quelle lacrime siano frutto del suo pentimento è fuori strada, purtroppo non ci arriva.
Giuseppe teme, da non tanto scaltro giocatore, ciò che potrebbe essere detto di lui nella puntata serale del reality in onda domani, è tutto qui.
La vera natura di una persona solitamente si rivela quando si trova in difficoltà, all’angolo.
C’è chi reagisce ed affronta il problema e chi, come Giuseppe, utilizza il vittimismo per difendersi ed eludere le responsabilità delle proprie azioni.
Mostrarsi fragili, anche quando non lo si è, rimettersi al sentimento di compassione altrui per elemosinare attenzioni che, altrimenti non si avrebbero, giocare sul filo del rasoio di un atteggiamento passivo-aggressivo è tipico di chi preferisce restarci nell’angolo e che a tirarlo fuori sia qualcun altro; uno schiaffo in pieno viso a chi soffre davvero e da quell’angolo ci esce da solo, magari in ginocchio ma solo con le proprie forze.
Veder piangere qualcuno non lascia mai indifferenti, Garibaldi rappresenta l’eccezione alla regola.
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