lunedì, Maggio 20, 2024

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Gaffe Barù, diserta un evento senza avvisare, nelle stesse ore si fa fotografare mentre beve e mangia in un locale della Costiera Amalfitana

Chissà cosa avranno pensato i convenuti all’evento in programma a Vico Equense lunedì 12 giugno nell’accorgersi che gli ospiti di turno, Barù Gaetani, Chiara Maci e Carla Icardi mentre loro li attendevano erano impegnati a mangiare gelati e degustare vini a 46 km di distanza, a Maiori, famosa località della Costiera Amalfitana.

A raccontare l’accaduto è Luciano Pignataro, giornalista e food blogger, uno degli “sventurati” partecipanti al dibattito a Vico Equense al quale sarebbe dovuto intervenire il “nobile”, per titolo e non per modi, Barù Gaetani, che non solo si è presentato con due ore e mezzo di ritardo senza avvisare, quando anche i più pazienti avevano abbandonato la sala, ma come nel suo stile, non ha neanche chiesto scusa.

Collocare come l’ennesima gaffe quello che potrebbe definirsi a pieno titolo come l’ennesimo atto di supponenza del “nobile”, è un atto di gentilezza verso colui che il termine “educazione” non solo non sa dove sia di casa, ma non ha neanche interesse a impararlo.

Questo il racconto di Pignataro, testimone incredulo di quanto ha vissuto di persona :

Stamane curiosando su Instagram mi è balzato agli occhi questa foto in cui Chiara Maci, Carla Icardi  e Gherardo Baru Gaetani se la spassano beatamente da Sal De Riso a Minori lunedì 12 giugno a ora di pranzo. Peccato che contemporaneamente avrebbero dovuto essere 46 chilometri distanti, precisamente a Festa a Vico dove io li stavo aspettando insieme a Gennaro Esposito e Donatella Bernabò Silorata che doveva condurre il dibattito sul tema: Si stava meglio quando si stava peggio? Il racconto del cibo al tempo delle televisioni e del web nel quale io ero chiamato a recitare il passato come semplice e umile giornalista del Mattino di fronte, nientepopodimenoche a, rispettivamente, una “influencer e volto televisivo” (azz!), Mncomm (?) e a… un divulgatore enogastronomico (azz e ancora azz)!”

Il giornalista ha poi sottolineato il menefreghismo di Gaetani e compagnia bella verso coloro che li stavano attendendo all’evento :

Napoli mi ha insegnato la pazienza e la sopportazione di fronte agli imprevisti perchè sono all’ordine del giorno, frequentare le due Costiere mi ha fatto capire che è inutile portare l’orologio perchè i tempi sono dilatati. Per la cronaca, a strada vuota, il tragitto fra Minori e Vico Equense si copre in un’ora e 22 minuti in auto. Ma vedendo questa bella compagnia in cui i tre sono impegnati a provare dolci e gelati per poi presentarsi con circa due ore di ritardo rispetto all’orario previsto mi sono detto: cacchio! Ma è proprio questo il vero senso del dibattito su quel che sta succedendo oggi!”

Barù e i suoi amici hanno continuato imperterriti a mangiare negli stessi orari in cui avrebbero dovuto presenziare all’evento, tutto ciò senza avvertire e costringendo gli organizzatori a un repentino cambio di programma :

Io modesto giornalista professionista da 35 anni avevo preso sul serio la cosa, anzi, all’antica e, nonostante avessi un impegno alle 17 a Napoli, ho chiesto la cortesia ad un amico di accompagnarmi e ho aspettato sino alle 16 nel cinema dove nel frattempo i poveri organizzatori hanno dovuto stravolgere il programma per non far aspettare un centinaio di presenti (l’incontro era previsto alle 14). Sarei anche rimasto, pensate un po’, se non avessi avuto un altro impegno, la consegna dei premi a Campania.Wine insieme a Veronica Maya (anche lei antica, alle 16,45 era già lì a Napoli). Un vocina dentro di me mi suggeriva sin dalla mattina di evitare tre ore di auto fra andata e ritorno (Napoli-Vico-Napoli a ora di punta) ma alla fine mi sono detto: ho dato la parola a Gennaro e vado. E invece mi sono imbattuto nella modernità, che pure ‘o pppavallo l’adda pruvà. Cosa volete siano state cinque ore del mio tempo speso fra viaggio e attesa, di fronte ai minuti di benessere che queste star del food hanno provato e che potranno raccontare ai loro follower su facebook, instagram e su tik tok a imperitura memoria dando il loro valido contributo culturale alla comunità scientifica del food??”

Infine Pignataro conclude con l’amara constatazione che viviamo in un’epoca in cui più sei cafone più sei ammirato, sottolineando che il dibattito è avvenuto davanti a sole 7 persone, le uniche “sopravvissute” ai 150 minuti di ritardo, precisando quanto sia bastata una fotografia del palco per far credere che la sala fosse gremita di gente :

Me ne sono tornato a Napoli non arrabbiato, ma tanto contento di aver contribuito alla felicità di tre illustri personaggi talmente famosi da permettersi di cambiare programma senza preavvertire, far aspettare me e Donatella e le cento persone che erano venute in sala a tempo indeterminato. Poi il dibattito se lo sono fatto senza me, davanti a sette persone alle 16,30. Ma che importa? Questa è modernità, basterà una foto che inquadra solo il palco, ed ecco che l’irreale diventa reale. Ennesimo successo a Festa a Vico, e vai con like e commenti del popolo follower, sei unica, bravissima, bellissima, ti ammiro tanto, mia madre vuole conoscerti, come fai la carbonara tu nessuno. E alla domanda “si stava meglio quando si stava peggio?” ho potuto rispondere con sicurezza nel traffico di via Marina durante il rientro: molto meglio adesso, in cui ognuno fa i cazzi suoi. Qualcuno mi dirà: e l’educazione? La professionalità? Ma che c’entra adesso tirare in ballo questi argomenti quando siamo in un Paese in cui  più sei cafone, più sei dilettante,  più conti e più ti senti autorizzato a fare quel che ti pare? Ps: Naturalmente non dico una telefonata, che è roba da vecchi, ma un messaggio di scuse non sarebbe mai arrivato. Non è da famosi veri scusarsi con chi non conta nulla.”

Nient’altro da aggiungere, il racconto di Pignataro parla da solo… !

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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