Ospite del podcast Tintoria di Stefano Rapone e Daniele Tinti, Gabriele Cirilli racconta un bel po’ di sé.
Raggiunta la popolarità grazie alla sua partecipazione a Zelig, il comico, con una serie di aneddoti, ripercorre la sua carriera, dagli esordi con Gigi Proietti al suo arrivo in Rai.
Gli amici Flavio Insinna e Enrico Brignano
Comincia parlando del rapporto con due colleghi, Flavio Insinna e Enrico Brignano, che come lui, frequentavano la scuola di recitazione di Proietti
“Io avevo creato questo trio con Brignano e Insinna, poi chiaramente quando inizia la vita vera fuori dalla scuola, è mors tua vita mea. Ognuno prende la sua strada e sono rimasto più legato a Flavio, che è stato molto carino con me a inizio carriera. Non venivo da una famiglia proprio ricca e la mia prima macchina me l’ha regalata la mamma di Flavio”.
Parlando di Brignano, invece, Gabriele si lascia andare ad una presa in giro, che ha un po’ il sapore di una stoccata.
“Con Enrico tanta amicizia, ma il successo lo ha portato verso una strada di… me so’ spiegato. Lo direi anche davanti a lui, gli voglio molto bene. Lo chiami “ciao come stai”, lui risponde “scusa, sto facendo un rogito”.
Gigi Proietti
Racconta anche di un rimbrotto ricevuto da Gigi Proietti
“A inizio allestimento il mio ruolo aveva dieci minuti, ma poi si era allargato e a Gigi piaceva. Una volta avevamo una scena insieme e c’era un meccanismo strano che portava a un applauso per lui. Io invece quella sera, ispirato, di fatto gli rubai l’applauso. Primo tempo, viene l’amministratrice e dice che lui voleva parlarmi. Convinto volesse premiarmi vado in camerino e lui mi fatto un cazziatone enorme, urlando. Non lo avevo mai visto arrabbiato, ma ha anche fatto bene, per una questione di educazione e gerarchia che oggi non c’è più. Mi ha tolto tutto quello che avevo nello spettacolo, era incazzato nero”.
Gli esordi
Non è stato semplice per Gabriele all’inizio, tanto da condurlo ad un periodo di depressione: “Mia moglie mandava avanti la famiglia da sola, non era semplice reggere la cosa psicologicamente”.
Poi un amico universitario gli ha dato una mano introducendolo nel giro dei cabaret romani:
“Mi infastidiva che in televisione ci andassero solo i belli, mi rodeva vedere solo loro in Tv e ho portavo a mandare un messaggio alle persone dicendo si potesse essere imperfetti. Mi inventai questa storia di Tatiana, che se la facessi oggi mi metterebbero in galera”.
Zelig
“Andammo a fare un provino per una trasmissione di Paolo Rossi, ma non ci presero. Gino e Michele videro questa coppia che poteva andare bene per il modello di trasmissione e ci presero. C’erano Ale e Franz, Flavio Oreglio, Bisio che faceva il capocomico”.
Zelig ebbe un successo travolgente e la vita di Gabriele è cambiata totalmente
“La vita è cambiata immediatamente, ricordo il giorno dopo la prima puntata, al supermercato, la cassiera conosceva già il tormentone di Tatiana. Ricordo la prima mail ricevuta: “Ciao, sono Tatiana, li mortacci tua”.
“Carlo Verdone mi disse che poi sarebbero stati cazzi miei, perché quando fai un personaggio così forte è difficile uscirne. Io con un po’ di fatica credo di avercela fatta […] Mi hanno massacrato i critici, che hanno occhio solo per determinati tipi di comicità. Io sono un po’ pop, mi piace piacere a tutti […] Il caratterista in Italia è quello più sfigato. Mentre all’estero, in America, il caratterista fa tutto, protagonista compreso, in Italia c’è difficoltà, sei ghettizzato. Fai “chi è Tatiana?” e sei finito, destinato a fare il travestito”.
L’arrivo in Rai
Gabriele ha anche parlato della sua attuale esperienza in Rai, dal Festival di Sanremo a Tale e Quale Show, dove è ormai una presenza fissa
“A Sanremo Carlo Conti mi ha tagliato la parola Xanax e tutto il pezzo era su quello. Non puoi dire nemmeno ansiolitico, perché se lo dici su Rai1 pensano tu stia inducendo il pubblico a usarne. Ho paura di dire tutto su Rai1, veramente è pericoloso”.
Insomma, Gabriele si è raccontato a tutto tondo.
Tornando solo per un attimo ad Enrico Brignano, la battuta di Gabriele non è passata inosservata ed ha scatenato un vero e proprio dibattito sull’attore romano.
Il video, infatti, sta facendo il giro del web ed in molti concordano sul fatto che Enrico, raggiunto il successo, sia cambiato, assumendo spesso atteggiamenti boriosi e poco gradevoli.
Il pubblico sostiene, anche a fronte di recenti dichiarazioni non molto riuscite, che Brignano abbia smesso di far ridere e che sia diventato, invece, ridicolo.
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