Domenica In, Venier e Pretelli rispolverano Il Musichiere, esperimento riuscito

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2021-11-28

Che Pierpaolo Pretelli fosse stato inserito in fretta e furia a Domenica In per dare al programma una ventata di novità e freschezza era chiaro a tutti, almeno a coloro che scrivono di televisione con cognizione di causa e non riportano la prima cosa che gli passa per la testa, il contenitore domenicale di Raiuno …

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Che Pierpaolo Pretelli fosse stato inserito in fretta e furia a Domenica In per dare al programma una ventata di novità e freschezza era chiaro a tutti, almeno a coloro che scrivono di televisione con cognizione di causa e non riportano la prima cosa che gli passa per la testa, il contenitore domenicale di Raiuno si era trovato di colpo a doversi difendere per lo spostamento improvviso dell’armata di Amici su Canale 5 e la Venier da sola nonostante il nome e l’esperienza poco poteva fare per prendere fette di pubblico alla concorrenza, soprattutto quelle più giovani, poco propense a mettersi davanti alla TV la domenica pomeriggio, in questo si inquadrava il gioco domenicale cucito in fretta e furia addosso a Pretelli, un escamotage per buttare il giovane talento subito nella mischia e vedere cosa sarebbe accaduto.

Il giovane è piaciuto, l’esperimento è riuscito nonostante il giochino avesse le sue tare, fosse confusionario e il pubblico che telefonava da casa più idoneo a una telefonata ai parenti che a un gioco televisivo, Pierpaolo è riuscito a caricarsi sulle spalle una responsabilità enorme considerata la poca esperienza, un blocco esile organizzato in fretta e furia e il dover provare ad alzare l’interesse verso il programma portando una ventata di novità, tutto questo non in un programma per ragazzi, ma in uno dei programmi di punta della TV di Stato. Risultato? Un punto e mezzo in più di share in 4 puntate. Perché che piaccia o no, in TV i fatti e il gradimento di un programma o di un personaggio lo fanno gli ascolti e Pretelli piace perché come detto è trasversale con il suo sorriso bonario e la faccia del ragazzo della porta accanto.

Questo pomeriggio gli autori sembrano aver trovato la quadra definitiva, rispolverando e rendendo attuale un glorioso programma TV anni ’50 come Il Musichiere, coinvolgendo gli ospiti a partecipare come le tanto amate domeniche pomeriggio anni ’90 e avendo la fortuna di pescare in Bobby Solo un giudice un po’ svanito quanto comico con Mara Venier e Pretelli a fare da padroni di casa e battitori liberi di uno spazio che con qualche aggiustamento in più potrebbe diventare uno schiacciasassi, perché per fare la buona TV non serve necessariamente innovare, ma anche rispolverare e attualizzare vecchi successi televisivi e se Marco Luci e Gianfranco Scancarello due autori con 40 anni di Rai sulle spalle hanno pensato a Pretelli come motore di un esperimento del genere significa che hanno visto in lui un personaggio che funziona e che come caratteristiche può apportare una marcia in più al programma, per questo, qualcuno, invece di sprecare fiumi di inchiostro e parlare di passo indietro o retrocessione, dovrebbe avere l’onestà intellettuale di rispettare il pensiero di chi ne sa più di lui perché il mestiere lo pratica da tempo, anche perchè se retrocessione significa avere a disposizione 6 minuti in più in video ben vengano le retrocessioni…

Detto ciò, aspettiamo di vedere l’evoluzione di questo Musichiere 3.0 accompagnata dalla crescita artistica e televisiva di un giovane che sta facendo dell’impegno e dell’umiltà i suoi cavalli di battaglia.

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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