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Dayane Mello fuori da La Fazenda e c’è già chi sale sul carro

Dayane Mello conclude la sua drammatica e controversa esperienza a La Fazenda e viene eliminata con il 27% dei voti a pochi passi dalla finale di un reality che la ha vista protagonista, di una macchina infernale di cui ancora sono poco chiari gli ingranaggi. L’ augurio è che la modella brasiliana possa riprendere presto in mano la sua vita e liberarsi delle false amicizie e di coloro che hanno cavalcato all’inizio la vicenda per mera visibilità personale per poi sparire.

Interessarsi e prendere a cuore una vicenda non significa prodigarsi in foto sui social o in programmi su piattaforme streaming a pagamento dove si invitano solo persone che possano ripetere ciò che ha in testa il conduttore senza contraddittorio alcuno, Dayane ha subito violenza due volte, da Nego Do Borel che ha approfittato di lei in una notte e da tutti coloro che sono saliti sul suo carro unicamente per spremere tutta la visibilità possibile da questa storia con annesse foto con la figlia minorenne.

Squallore nello squallore, ma ancora più raccapricciante l’invito alla modella dalle medesime persone oggi a esperienza conclusa, o aperta dipende dai punti di vista, a mettersi in contatto con loro. Dayane è donna troppo furba e intelligente per capire cosa sia successo, troppo acuta per percepire quanto qualcuno abbia voluto speculare sui tristi fatti di cui è stata vittima, qualcuno che sostiene di avere prove in tasca quando invece non ha nulla se non solo il proprio tornaconto personale. La prima forma di giustizia sarà proprio dare il benservito a queste persone che come sciacalli si sono avventati su una vicenda la cui protagonista non poteva rispondere o difendersi, gli unici che hanno cercato di fare professionalmente il proprio lavoro sono stati gli inviati de Le Iene,  che volati in Brasile una volta capito che non sarebbe stato possibile far luce su quanto stesse accadendo hanno deposto le armi a differenza di chi per altri 10 giorni dall’Italia e senza muovere il fondoschiena dalla poltrona pontificava e urlava a favore di telecamera “Cosa è successo a Dayane? Dove sta la verità?” 

Per fortuna il pubblico televisivo e del web ha capito con chi aveva a che fare e ha lasciato che certa gente continuasse da sola i propri sermoni propagandistici, buttati lì ad uso personale,  persone che dando adito a tutta la loro supponenza si sono arrogate il diritto di indicare chi fosse più o meno amico della modella indicandone i nomi e venendo prontamente sbugiardato dalla Mello che nel corso della sua esperienza nel reality brasiliano ne ha fatti di altri. Adesso Dayane è uscita, potrà difendersi e soprattutto spazzare via le chiacchiere di chi ha voluto speculare su di lei, ma soprattutto potrà riabbracciare i suoi affetti e i suoi amici, quelli veri, che hanno seguito la sua storia durante il reality telefonando alla famiglia o ai suoi cari senza cercare la visibilità personale, potrà ringraziare i suoi fans quelli veri, che hanno saputo distinguere il bene dal male, accudendone con delicatezza l’immagine e difendendola per quanto possibile dai falsi profeti.

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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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