Crisi Juventus, nei commenti dei giornalisti a vincere è l’ipocrisia sull’obiettività

di Giuseppe Currado

Pubblicato il 2022-10-13

La Juventus è come la più bella della classe, quella di cui tutti i compagni sono innamorati e che costringe le altre ad accontentarsi degli scarti e così accade che anche le compagne che non la sopportano la adulino sapendo che sarà sempre irraggiungibile, ma stanno sempre lì, dietro quella facciata di circostanza a sperare …

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La Juventus è come la più bella della classe, quella di cui tutti i compagni sono innamorati e che costringe le altre ad accontentarsi degli scarti e così accade che anche le compagne che non la sopportano la adulino sapendo che sarà sempre irraggiungibile, ma stanno sempre lì, dietro quella facciata di circostanza a sperare che cada e si faccia male, che abbia quel momento di crisi che la faccia diventare più umana e meno regina, in maniera da dar loro modo di approfittare del momento negativo per trarne vantaggio.

Non staremo qui a pontificare sul momento negativo della Signora del calcio, dopo quasi un decennio di successi un periodo di flessione o cedimento è fisiologico, quanto su quell’orda, quel plotone di giornalisti e addetti ai lavori che dopo aver adulato per anni la squadra di Allegri adesso stanno speculando e cavalcando il momento negativo per trarne vantaggio, perché si sà che sul cadavere dei leoni, in questo caso delle zebre, sono sempre i cani a festeggiare sperando di aver vinto. Attendiamo con impazienza le varie testate Rai e Mediaset nonché i principali quotidiani pallonari italiani, e il termine in questo caso non è casuale, a cercare vendite e ascolti quando le cose ai bianconeri andranno meglio, assecondando il vizio tutto italiano di salire sul carro del vincitore.

Attendiamo con ansia quando i vari Allegri, Bonucci e Paredes dalle gran pippe descritte ora dai giornalisti torneranno ad essere fenomeni, da traditori a diventare di nuovo salvatori della patria in un festival dell’ipocrisia in cui la voglia di infierire adesso sta vincendo sull’obiettività. Eppure basterebbe molto poco per capire che Allegri dopo 6 scudetti e due finali di Champions League non può essere diventato improvvisamente un brocco e che calciatori che hanno vinto praticamente tutto si siano trasformati in ragazzini da oratorio, se si analizzasse con meno voglia di offendere e speculare il periodo nero della Juventus, si riuscirebbe anche a formulare una critica costruttiva su quanto sta avvenendo senza rifugiarsi nei gialli di Agata Christie e cercare opinabili congiure dello spogliatoio contro l’allenatore. Basterebbe fare una analisi sul periodo di forma di determinati elementi per arrivare a concludere che probabilmente la squadra sta risentendo unicamente dei carichi di lavoro sbagliati di un inizio di stagione in piena estate.

La Juventus è tra le squadre che ha cambiato di più e da cui si pretendono risultati immediati, bisognerebbe lasciare lavorare in pace mister Allegri senza i proclami di quei giornalisti travestiti da compagne di classe pronte a gioire sulle disgrazie della più bella di tutte.

a firma del Direttore Pep Currado

Giuseppe Currado

Imprenditore, Speaker Radiofonico. In vari anni ha sviluppato competenze in diversi settori specializzandosi nell’ambito editoriale e della sicurezza sul lavoro. Fondatore di MondoTV24, Spazio Wrestling, Tuttocalciomercato24. Appassionato del Festival di Sanremo da sempre, nel corso degli anni ha presenziato presso la Sala Stampa Lucio Dalla durante la manifestazione partecipando alle votazioni delle canzoni. Dal settembre 2023 proprietario di Recensiamo Musica, portale presente da anni nel mondo musicale al quale sta fornendo la sua esperienza per rilanciarlo in maniera incisiva nel mondo editoriale.

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