Cara Madame hai fatto una figuraccia!

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2021-06-20

Un tempo farsi strada nel mondo dello spettacolo era molto difficile, non c’erano i talent, non c’erano i social,  non c’era il web, al Festival di Sanremo ci si arrivava dopo anni di gavetta, per questo per chi “arrivava” il pubblico era “sacro” perchè c’era la consapevolezza che un disco che non vendeva come dovuto …

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Un tempo farsi strada nel mondo dello spettacolo era molto difficile, non c’erano i talent, non c’erano i social,  non c’era il web, al Festival di Sanremo ci si arrivava dopo anni di gavetta, per questo per chi “arrivava” il pubblico era “sacro” perchè c’era la consapevolezza che un disco che non vendeva come dovuto avrebbe potuto trascinare l’artista nel dimenticatoio e costringerlo a un paio di anni di feste di piazza prima di poter tornare alla ribalta televisiva.

Oggi non è così, al successo ci si può arrivare rapidamente e per vincere un disco d’oro servono decine di migliaia di copie in meno vendute rispetto a prima, esistono le piattaforme musicali, internet che riesce a farti diventare subito un personaggio, tutto bello e immediato, ma se poi chi ha tutte queste opportunità rispetto al passato perde di vista il motivo per cui è diventato un “personaggio” allora la cosa si fa seria e fa rimpiangere i tempi andati quando Modugno al massimo del successo sentiva ancora il bisogno di inginocchiarsi sul palco del Salone delle Feste del Casinò di Sanremo davanti a una standing ovation del pubblico.

Cara Madame, hai scelto un nome d’arte che in queste ore ha il sapore di una presa in giro, sei l’esempio di una generazione musicale talentuosa, ma che in questo caso ha perso di vista i motivi per cui davanti alle manifestazioni d’affetto dei fans, invero a volte esagerate, non dovrebbe perdere la testa. Qualsiasi imprenditore sa che l’obiettivo è conquistare nuove fette di mercato, nel tuo caso di pubblico, pertanto l’obiettivo è farsi conoscere da chi non ti conosce non da chi già canta le tue canzoni, quello è pubblico acquisito. Scrivere che tu le foto le farai solo con chi ha ascoltato un tuo brano, schifando, passami il termine, chi non ti conosce dimostra la tua immaturità e se posso, la tua maleducazione.

Chi pensi che ti abbia fatta arrivare a diventare ciò che sei? Ti rispondo io: il pubblico, quello che prima non ti conosceva e per cui dopo sei diventata una beniamina, quel pubblico che nel vederti ti dimostra affetto anche mentre beata te, a diciannove anni e con i tempi che corrono puoi permetterti un pranzo o una cena al ristorante. Un momento di nervosismo può capitare a tutti per carità, ma quando si ritorna sui social non per chiedere scusa, ma per ribadire ancora di più il tuo disprezzo verso chi invece dovresti osannare, beh allora una tiratina d’orecchie diventa più che opportuna.

Non esiste dire “Io sono così prendere o lasciare” perchè il pubblico che ti lascerà o non ti “prenderà” non lo riconquisterai mai più e quando, mi auguro non succeda, avrai bisogno di riempire 100 sedie in una festa di piazza non ti starà a sentire e sarà lui a dirti di non disturbare, andrà piuttosto a fare i selfie nel ristorante accanto con un artista forse meno talentuoso di te, ma più educato. Sei arrivata al successo troppo in fretta, voltati indietro e guarda quante ragazze della tua età sperano di arrivare ai tuoi livelli e sarebbero disposte a saltare i pasti pur di avere qualcuno che voglia farsi una foto con loro.

Termino questa dolce e data l’età, paterna tirata d’orecchie, ricordandoti che per i tuoi coetanei e per i tuoi fans tu dovresti essere un esempio, qualcuno da emulare, tienilo sempre a mente questo, nessuno ti dà il diritto di guardare gli altri dall’alto in basso perchè non è indice di grandezza, ma di immaturità e tu in queste ore ne hai dimostrata parecchia.

 

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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