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Bianca Berlinguer è in una situazione difficile? “Spero di ambientarmi a Rete4”

Il passaggio di Bianca Berlinguer da Rai3 a Rete4, non appena annunciato, aveva immediatamente suscitato innumerevoli perplessità.

La Berlinguer qualche giorno fa, al Corriere della Sera, dichiarava:

“Io sono e resterò una donna di sinistra, e trovo miserabile che qualcuno ricorra ancora al mio cognome per valutare la coerenza delle mie scelte professionali e politiche. Un’azienda privata può garantirmi maggiore libertà della Rai, perché si avvertono molto meno le pressioni dei partiti, quelle che un anno fa stavano portando alla mia esclusione da Cartabianca”.

Eppure, martedì sera, durante la seconda puntata di “E’ sempre Cartabianca“, la Berlinguer non si è trattenuta dal manifestare il suo non essere del tutto a proprio agio.

La giornalista Concita De Gregorio, ex conduttrice di “In Onda” su La7, annunciata dalla stessa Berlinguer come ospite fissa del programma, ha chiesto a Bianca come stesse e si è sentita rispondere

Io sono felice più di te di averti qua, in una situazione non proprio facilissima. Bisogna anche ambientarsi in un’azienda nuova e molto diversa rispetto a quella dove sono stata per trentaquattro anni. Speriamo di riuscire a parlare a questo pubblico nuovo e anche di tenerlo con noi, perché io spero di non perdere quello di Rai3 ma di prendere naturalmente –  e questo è molto importante – anche quello di Rete4.”

Dunque non tutto cio’ che luccica è oro.

In tanti si sono chiesti, alla notizia di questo clamoroso passaggio, cosa ci fosse dietro.

Mediaset ambiva forse a sradicare il pensiero di una televisione troppo sbilanciata verso il “centrodestra” e quindi chi meglio della Berlinguer, simbolo, con Lucia Annunziata, del giornalismo televisivo di “sinistra” poteva riuscirci?

La nuova dirigenza Rai, molto vicina al governo, voleva, dopo l’autoesclusione della Annunziata, eliminare anche Bianca?

La Berlinguer voleva davvero, dopo 34 anni, cambiare aria, inseguendo una presunta maggiore libertà o, percepita l’aria che tirava ha semplicemente evitato di doversi trovare una nuova collocazione, stile Annunziata, su Radio24?

Chi sembra avere le idee chiare su ciò che è realmente accaduto è Aldo Grasso. 

Nel suo editoriale di ieri, sul Corriere della Sera, spara a zero su Bianca Berlinguer; eccone i passaggi salienti.

Due o tre cose che so di Bianca Berlinguer. Ci sarà tempo per parlare di «È sempre CartaBianca» (siamo ancora a «Non è la Rai»), la recensione potrebbe essere scritta senza guardare il programma, tanto è sempre il solito circo. Ma il suo passaggio a Mediaset mi ha ricordato molto quello di Roberto Mancini all’Arabia Saudita.”

E continua

Ha ribadito che resterà sempre una donna di sinistra (anche se a «#cartabianca» non lo ha mai dimostrato), che in Rai aveva avvertito le pressioni dei partiti (già, dimenticavo: ha diretto il Tg3 per l’intervento diretto dello Spirito Santo), che è stata affascinata dai segnali di pluralismo di Pier Silvio Berlusconi («segnali di pluralismo» is the new «conto in banca»)”.

Ancora:
L’idea che mi sono fatto, potrò anche sbagliare, è che Bianca Berlinguer abbia vinto alla Lotteria. Il suo talk è sempre stato modesto (gli ascolti di «#cartabianca» non sono mai stati esaltanti), non c’è mai stata una puntata degna di essere ricordata come esempio luminoso, ha avuto bisogno del teatrino iniziale con lo scrittore di montagna per sciogliere la rigidità di pensiero prima di quella della «postura» (l’osteria di Mauro Corona fa questi miracoli). Sulla responsabilità di aver dato spazio ad Alessandro Orsini risponde nella maniera più qualunquista possibile: «Piaccia o non piaccia, il professor Orsini esprime un punto di vista in cui molti italiani si riconoscono”.

 Ed infine:

“I nuovi dirigenti della Rai non si sono accorti che avevano già una trasmissione che non avrebbe mai dato fastidio alla loro linea politica (semmai, pareva più vicina a Conte che alla Schlein) e a Mediaset serviva una brand di sinistra senza essere di sinistra: bingo! Come ha giustamente scritto sul «Foglio» Carmelo Caruso, «sono serviti 40 anni prima che Bianca Berlinguer si liberasse della Rai e del suo cognome. Solo Mediaset ce l’ha mostrata per quello che è: una straordinaria giornalista reazionaria, costretta a partecipare alle feste dell’Unità”.

Per poi concludere:

L’impressione è che Bianca Berlinguer a Rete4 si trovi bene, che aspiri a diventare la prima della classe senza quella classe che la storia di Rai3 esigeva. Ora, stretta fra Mario Giordano e Francesco Borgonovo, può finalmente vergognarsi di aver condiviso un giovanile entusiasmo collettivo”.

Parole dure quelle di Grasso: Bianca Berlinguer risponderà? Forse no, in ogni caso c’è tanta “roba” su cui riflettere.


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