lunedì, Maggio 20, 2024

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Amici 23, sempre più show e sempre meno talent, diversi cantanti già con case discografiche e follower, tra i ballerini nessun latinista e nessuno di classico

È ormai da diverso tempo che facciamo presente quanto Amici ormai si sia completamente piegato alle politiche televisive e dello show, svestendosi dei panni per cui il programma è nato 23 anni fa. È praticamente scomparsa la figura del giovane pieno di speranze che con la sua valigia piena di sogni tenta l’avventura nel talent per dimostrare le sue capacità nel ballo e nel canto. I sogni hanno lasciato il posto all’urgenza di fare ascolti e lanciare giovani che già bazzicano l’ambiente artistico verso un pubblico più ampio.

Dalla prima puntata di Amici registrata ieri pomeriggio, si è percepita in maniera chiara e netta la tendenza della De Filippi ad essersi da tempo piegata alla politica del tutto e subito, meglio lavorare su chi ha già le basi che formare un talento aspettando che cresca.

I cantanti selezionati , hanno quasi tutti già diversi follower su Instagram o addirittura già agenti o case discografiche alle spalle, quasi tutti hanno pubblicato dei singoli, quasi nessuno o nessuno affronterà questa edizione senza aver mai conosciuto o frequentato almeno una volta il mondo dello spettacolo.

Stessa cosa dicasi per i ballerini, ampio spazio a modern e hip hop e per la prima volta nella storia dello show assenti latinisti e specialisti del classico. Ci si domanda quali saranno i ruoli della Celentano nonché di Todaro privati di allievi su cui avrebbero potuto  meglio lavorare, trasferendo la propria cifra stilistica.

Appare strano che dei maestri che debbano selezionare degli allievi non ne scelgano neanche uno vicino alla propria disciplina, appare evidente che siano arrivate istruzioni dall’alto per dare luce a quegli stili che più hanno appeal sul pubblico.

Prepariamoci quindi ai soliti teatrini tra prof a discapito del talento, Amici ormai non è più una fabbrica di sogni, ma una fabbrica di ascolti, palcoscenico per ragazzi e ragazze piacenti da dare in pasto ai ragazzi che seguono lo show attraverso i social e la TV.

D’altronde la De Filippi è ormai una imprenditrice è da tempo l’ago delle sue preferenze è indirizzato più verso il profitto che verso altro. Al pubblico piacciono i bei ragazzi e i litigi tra prof? Eccoli serviti in prima serata, poi se qualcuno senza autotune non sa cantare pazienza, importante è il ritorno in tema di fan e di ragazzine urlanti in studio.

Cosa fare davanti a tutto ciò? Nulla se il pubblico vuole questo, Queen Mary osserva e propone e fino a quando il 25% della platea televisiva e oltre le darà ragione la politica sarà questa.

A proposito, vi ricordate Mezkal, lo scorso anno Zerbi si scusò pubblicamente con l’allievo per averlo inserito in ritardo e non avergli dato modo di crescere promettendogli il banco per quest’anno prima di rimandarlo a casa. Ieri nessun accenno a tutto ciò probabilmente il giovane pur essendo talentuoso non corrispondeva alle esigenze dello show. Triste realtà di un talent che ormai si avvita su sè stesso da almeno due edizioni. The show must go on !

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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