Amici 23, Lucia contro Alessandra Celentano: “Mentalità retrograda”, ecco cosa è successo

Ormai è un dato di fatto che la scuola di Amici si sia trasformata in un reality in cui la vita sentimentale degli allievi e i movimentati scontri tra professori siano più importanti del talento stesso dei ragazzi.

Alessandra Celentano, l’autorevole e longeva insegnante di classico all’interno della scuola è da sempre promotrice d’eccellenza ma anche di canoni estetici un tantino troppo ristretti.

Lucia contro la Celentano

Subito dopo aver visionato il guanto di sfida lanciatogli proprio da Alessandra Celentano, Lucia si sarebbe lasciata andare ad alcune esternazioni in merito ai commenti della maestra sul suo fisico.

Dal suo punto di vista, Lucia ritiene il pensiero della Celentano bypassato ormai da una nuova generazione di ballerini che andrebbero contro i canoni estetici di Alessandra e di chi come lei resta radicata a quegli schemi.

Nel daytime di oggi infatti la maestra avrebbe lanciato il guanto di sfida Lucia contro Dustin su una coreografia da dover eseguire interamente coi tacchi.

Ciò che però avrebbe infastidito Lucia sarebbero state le parole utilizzate da Alessandra nella lettera:

“Ho deciso di consegnarti un guanto ‘tacchi’. Essendo te donna in teoria dovresti essere facilitata rispetto a Dustin. Ma ricordo anche che, in un tuo compito durante il pomeridiano, eri risultata imprecisa, timorosa e traballante. Sono curiosa quindi di vedere se nel tempo hai superato questo ostacolo. Non ho mai nascosto che non sei il mio modello di ballerina anche se ti riconosco delle capacità che però per me non bastano. In questo palco sparisci. Vediamo cosa ti inventerai per farti vedere bella, brava, sicura, con lo stile giusto e non sempre con la stessa energia in tutto ciò che fai. Dovrai insomma ballare bene anche sui tacchi che, come vedi, è indispensabile per il lavoro”.

La reazione di Lucia ad Amici

Un duro messaggio che Lucia avrebbe preso veramente male infatti richiede alla stessa De Filippi se l’esternazione contenuta nella lettera: “Non sei il mio modello di ballerina” fosse rivolto al suo fisico.

E’ la stessa Maria a rispondere di si, asserendo anche che i prototipi di riferimento per capire il pensiero di Alessandra sono: Marisol ad oggi e Anbeta in passato.

Lucia a quel punto si sarebbe lasciata andare ad uno sfogo in merito alle idee poco inclini all’apertura dell’insegnante:

“È un argomento che mi tocca… Non solo per me, mi tocca in generale. Quando fa quei commenti, secondo me è una mentalità molto indietro”.

Insomma in un periodo storico in cui si combatte contro la bulimia e l’anoressia, dove siamo invasi da notizie e immagini falsate, dove pur di arrivare a canoni estremi di bellezza molti sarebbero disposti a tutto, certe affermazioni per quanto ritenute pertinenti nel contesto in cui si espongono devono sempre tener conto della sensibilità dell’altro e soprattutto del luogo in cui vengono dette.

Far passare il messaggio che per essere veri danzatori si debbano avere per forza dei ferrei standard fisici senza dare possibilità di altre visione è estremamente sbagliato, come anche dire che la danza è una. La danza è libera espressione ed interpretazione. L’arte è bellezza nella sua essenza ma non è univoca e non è neanche standardizzata secondo dei criteri prestabiliti.

Vero è che la danza classica ha degli standard fisici per pulizia di linee e per grazia di movimento differenti dalle altre, ma se è pur vero questo, è altrettanto vero che la varietà di danze esistenti possono dare possibilità a chi ne ha attitudine di potersi interfacciare a quest’arte senza dover tener conto di quei criteri ristretti e ormai bypassati.

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