Amici 22, Angelina Mango, l’invidia del web fa la guerra anche al talento, ecco cosa è successo

A quanto pare all’invidia dei social non è sfuggita neanche la scuola di Amici 22, dove il talento è di casa e l’invidia dovrebbe lasciare il posto all’ammirazione. E invece no, i criticoni del web hanno avuto da ridire sull’ingresso nel talent di Angelina Mango, figlia del compianto Pino Mango e di Laura Valente, ex voce dei Matia Bazar. Una figlia d’arte, ma con una vocalità superiore almeno ai due terzi dei cantanti presenti nella scuola, pertanto meritevole di entrare. In Italia si parla tanto di merito o meritocrazia, ma quando a beneficiarne sia un figlio d’arte o un “parente di” quel merito improvvisamente sparisce per diventare “raccomandazione” a prescindere. Di questi luoghi comuni i social ne sono pieni come anche di tuttologi, di coloro che senza aver mai preso in mano un microfono o senza intendersene di musica pontificano sulle capacità canore di chi invece il cantante lo fa per mestiere.

E’ così è accaduto che per Angelina Mango la meritocrazia di cui tanto ci si riempie la bocca non è servita a niente, in quanto per il web e per i pseudo cultori di musica è stata definita una raccomandata, non solo, l’accusa è stata che la ragazza abbia portato via il posto a un ragazzino per cui la scuola rappresentava l’unica opportunità per coltivare il suo sogno mentre Angelina avrebbe potuto tranquillamente trovare la sua cifra nel mondo musicale da sola. Se a giudicare fosse gente che la pensa come coloro che stanno inondando il web di polemiche, difficilmente Angelina troverebbe spazio nel panorama musicale a causa dei pregiudizi sul cognome che porta. In una società che vede il marcio e l’imbroglio ovunque, forse purtroppo perchè quella stessa società non ha del tutto la coscienza a posto, Angelina Mango non troverebbe spazio da nessuna parte e forse sarebbe costretta a rinunciare al suo sogno, quindi altro che opportunità da trovare sola.

Quello che bisognerebbe capire è che la società è talmente ossessionata da raccomandazioni e accessi preferenziali che i figli d’arte sono costretti a faticare il doppio, prendendo in prestito una riflessione di Mario Manca su Vanity Fair, staccare quel filo invisibile e dimostrare di valere qualcosa non per via del lignaggio ma per via delle proprie capacità è un’impresa tutt’altro che semplice, ed è per questo che è importante provare a dare una chance a questi ragazzi, tanto ad Amici quanto in qualsiasi altro programma. Alla fine dei conti, infatti, a contare è il giudizio del pubblico, e lì sappiamo che non c’è genetica che tenga, ma solo il carisma e la capacità di stare su un palco.