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Achille Lauro, il coraggio di essere sè stessi, stoccate a Blanco e Fedez comprese, ecco cosa ha detto

Un Achille Lauro più maturo e senza peli sulla lingua quello che martedì sera si è presentato all’Ippodromo di San Siro a Milano in una caldissima serata di luglio. Un concerto in cui ha sfoderato tutto il suo repertorio concedendosi anche ampi spazi di show pop rock, come nel caso dell’esecuzione di “Strimmer”, stesso mood della semifinale dell’ESC con il toro meccanico in scena cavalcato in maniera coinvolgente  accompagnando le note al movimento. Achille Lauro è tutto lì, genio e follia, capace di passare dal rock al pop melodico nel giro di pochi minuti senza storpiare il filo conduttore del racconto che vuole trasmettere al pubblico. E a chi ha interpretato la sua esclusione dalla finale dell’Eurovision come un fallimento personale, il cantautore non si è voltato dall’altra parte, ma come solito fare ha dato una sua interpretazione, è voluto rimanere fedele al suo messaggio senza snaturarsi per un evento, queste le sue parole al Corriere della Sera :

È un format che rispetta la volontà dell’artista. Io ho fatto una scelta schierata, un pezzo punk rock con un spettacolo dirompente e un toro meccanico in scena… Sarebbe stato bello arrivare alla finale, ma sono abituato ad andare a sbattere di faccia e dire ricominciamo. La carriera per me è come un libro di cui ogni volta scrivo una nuova pagina”

Un momento della sua carriera in cui l’artista vuole mettere in primo piano le emozioni, accompagnare la sua musica con un vero e proprio show, una esibizione a 360 gradi, dove la sua musica è al centro e tutto lo spettacolo ruota intorno, non corrompendo l’anima di quei pezzi d’atmosfera dove basta una luce sul palco, un microfono e la sua voce :

Ho voglia di mettere davanti a tutto le canzoni. Ho passato sei mesi a produrre nuova musica. Dell’estetica non me ne frega nulla: ci sono canzoni con un diritto/dovere ad essere accompagnate da uno spettacolo e altre che hanno un’anima per cui basta una maglietta”

Poi la stoccata a Blanco, che in una recente intervista ha affermato che lui non avrebbe mai gareggiato all’Eurovision per San Marino come ha fatto Lauro :

È un pischello. Tanti mi hanno mandato messaggi per dire che non era vero o magari lui pensava che quella frase non sarebbe stata riportata, ma io faccio scelte senza chiedere il permesso ai colleghi”

Alla data milanese del tour Lauro ha collegato un’iniziativa benefica: durante lo show la musica di 5 brani ha generato attraverso intelligenza artificiale delle opere d’arte visive legate a NFT che andranno all’asta a favore del Comitato Maria Letizia Verga per la cura della leucemia del bambino. “È il futuro. Il mio lavoro non è solo musica, sono anche un imprenditore e da boomer quale mi sento mi circondo di ragazzi che affrontano il presente con gli occhi del futuro”

La scena italiana la valuta così: «Esistono cicli che durano circa 5 anni. Siamo stati fossilizzati per un po’ sul rap e sulle tematiche della strada: tutti le seguivano per essere famosi. Io, Måneskin e Mahmood-Blanco abbiamo seguito la nostra identità, più forte di quella moda”  Poi quella che è sembrata una stoccata a Fedez, nonostante il rapper all’indomani del concerto abbia pubblicato una storia Instagram che lo vede abbracciato al cantautore, Lauro commentando il successo dello scorso anno con “Mille” e il trend anni ’60 riproposto quest’anno da Fedez, ha dichiarato : “”Quella moda ha già rotto le scatole. C’è chi l’ha cavalcata bene e chi la porta alla nausea”.

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Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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