Verissimo, Vincenzo Gualzetti e il dolore per la perdita della figlia Chiara vittima di femminicidio, ecco le sue parole

Oggi durante l’interviste a Verissimo, Silvia Toffanin ha voluto far vivere un momento di grandissima commozione con la partecipazione di Vincenzo  Gualzetti, padre di Chiara vittima di femminicidio a soli 15 anni.

Verissimo: il doloroso racconto di Vincenzo

Un racconto toccante, pregno di dolore quello di Vincenzo che con grande coraggio racconta la sua testimonianza e il difficilissimo percorso di forza e speranza che sta affrontando giorno dopo giorno.

Vincenzo con le sue parole porta a galla una tematica e un tema ancora troppo poco trattato ma urgente e dolorosa. Con la sua voce il padre di Chiara vuole far si che più persone possano ascoltarlo e soprattutto sensibilizzare tutti su un tema che nonostante tutto oggi porta via fin troppe vite.

“Va che come dico sempre.. Purtroppo è un mostro che dorme e quando avvengono avvenimenti bisogna riportare tutto fuori. Sono passati tre anni da quando Chiara è stata uccisa”.

Verissimo: la tragica scomparsa di Chiara

“C’è un vuoto impossibile da colmare nel cuore di un padre e una madre che perdono la propria figlia. Chiara ha solo 15 anni da quando decidono di spegnere il suo sorriso. E’ il 27 giugno del 2021, qualche giorno dopo l’assassino confessa.. la giustizia lo condanna ma per troppo poco tempo per chi la ama. Un dolore inaccettabile che i genitori di Chiara trasformano in una ricerca costante di giustizia. Fino a quando anche il cuore di Giusi si arrende.. Un nuovo terribile addio per Vincenzo ma lui non si ferma e fa si che la morte di Chiara non sia stata vana”.

“Dal primo momento molti giornalisti mi hanno chiesto di parlare di Chiara. Chiara era l’amore fatto a persona, lei ha sempre dato affetto e amore per tutti. Avevamo un rapporto splendido. Grazia a Marco lei ha avuto da sempre un bellissimo rapporto con Chiara. Mi cercava sempre… Quella mattina io ero uscito per un pronto intervento elettrico, andai a lavorare in un pollaio.. il telefono squillava e io non sentivo il telefono e poi mi chiamò Giusy dicendo che Chiara non era tornata…

Chiamai un amico della caserma e feci denuncia… poi il giorno dopo partirono le ricerche e neanche 10 minuti dopo la trovarono in condizioni disastrose… Mia figlia è stata accoltellata e poi lui l’ha presa a calci. Io un’idea me la sono fatta.. lui voleva sperimentare che cosa significasse ammazzare una persona”.

“Mia figlia… uccisa da un conoscente”

“Con il suo assassino Chiara aveva un’amicizia normalissima, poi dopo aver ucciso mia figlia sono venute fuori delle magagne che aveva di violenza su altre persone. Lui aveva intenzione di ucciderla il venerdì precedente… La premeditazione sua era certa, era partito con quell’idea e lo voleva fare”.

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