Veronica Satti, figlia di Bobby Solo: “Ho provato a togliermi la vita”. Il racconto del dolore e della rinascita

Veronica Satti, figlia del cantante Bobby Solo e nota al pubblico per la sua partecipazione al Grande Fratello, ha condiviso un toccante racconto della sua vita. Ospite nel salotto televisivo di Silvia Toffanin, la 34enne ha parlato con coraggio del suo disturbo borderline di personalità, del tentato suicidio e del rapporto complicato con il padre, assente per molti anni.

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Il difficile rapporto tra Veronica Satti e Bobby Solo

“I primi due anni dopo il Grande Fratello ci sono stati, ma dal 2020 è scomparso”, ha raccontato Veronica. “Io lo cerco ma lui non risponde. È sempre più distante. A 14 anni non mangiavo più, poi mangiavo troppo. Dell’adolescenza ricordo solo il senso di colpa. Mio padre è sparito dalla mia vita quando avevo 13 anni e pensavo fosse colpa mia”.

L’ex gieffina ha ripercorso anche il momento in cui il legame con Bobby Solo si è incrinato:
“Quando ho avuto le prime mestruazioni volevo la mia mamma, con lui non avevo quella confidenza. Lui si arrabbiò e mi riportò a Genova, dicendomi: ‘Questa è l’ultima volta che ci vediamo’. Non l’ho più visto fino ai miei 28 anni”.

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Autolesionismo e tentato suicidio: il periodo più buio

Durante l’intervista, Veronica Satti ha parlato apertamente della sofferenza psicologica che ha segnato la sua adolescenza e la prima età adulta.
“Al liceo ho iniziato a fare autolesionismo, all’inizio in zone che non si vedevano, poi in modo sempre più grave. Due anni fa sono stata ricoverata in una clinica psichiatrica. L’ho chiamato, ma mio padre non è venuto. Ho rischiato la vita, ho compiuto gesti anticonservativi. Quando mi facevo del male provavo sollievo, ma poi il dolore tornava più forte. Ho provato a togliermi la vita, e mia nonna è caduta cercando di salvarmi”.

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La diagnosi e il percorso di cura

Oggi Veronica affronta con consapevolezza la sua diagnosi di disturbo borderline di personalità.
“Ora sono due anni che non mi faccio più del male. Continuo a lottare con gli attacchi di panico e spesso faccio fatica a uscire di casa, ma sto seguendo un percorso terapeutico specializzato. Sto un po’ meglio, anche se la strada è lunga”.

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Il messaggio di Veronica Satti: “Parlare salva la vita”

Attraverso la sua testimonianza, Veronica vuole sensibilizzare sul tema della salute mentale e del suicidio giovanile: “Parlare, chiedere aiuto e accettare la terapia non è un segno di debolezza, ma di forza. Vorrei che chi soffre sapesse che non è solo”.