Verissimo, Giovanni Allevi il tragico racconto della malattia e il ruolo salvifico della musica, ecco le sue parole

Ospite in studio a Verissimo per raccontare il dramma della malattia che lo ha colpito è il compositore, pianista e Maestro Giovanni Allevi. Ecco le sue parole
Verissimo, tutta la forza di Giovanni Allevi contro la malattia
Ci sono persone la cui anima la riesci a percepire a pelle, senza bisogno di tante parole. Hanno gli occhi buoni e profondi di chi ne ha passate tante ma nonostante tutto non rinuncia a vedere il lato positivo delle cose e la bellezza in ogni piccolo dono quotidiano.
Il Maestro Giovanni Allevi è esattamente una di queste e l’ intervista di questo pomeriggio a Verissimo è stata dolore e gioia al contempo, la chiara dimostrazione di quanto ci si debba sforzare di trovare la luce anche nell’oscurità più assoluta.
“Mi trema il cuore dall’emozione”, confessa commosso di fronte al pubblico che lo applaude e lo acclama.
“Il mio corpo è sofferente, se volessi usare un immagine direi che è un intrigo di rovi e spine. La mia anima è disperatamente attaccata alla vita. Per questo partirò presto in tour con quattro concerti per orchestra che per me hanno un significato profondo perchè in questa occasione dirigerò una composizione che nasce dalla trasformazione in note delle sette lettere della mia malattia che è il mieloma. E’ nata in ospedale perchè mi sono voluto illudere di poter avere la meglio sulla malattia componendo questa musica.”
Oggi però i dolori sono forti e invalidanti e anche salire su un palco, per una persona come lui che è entusiasta dell’amore del suo pubblico, è una grande sofferenza.
La scoperta della malattia
Inevitabile ripercorrere i tragici momenti della scoperta di questo terribile male che dal 2022 ha cambiato giorno dopo giorno il suo modo di essere e di vivere.
“In quel periodo, avevo la febbre da diversi giorni e un terribile mal di schiena, così intenso che, nel concerto a Vienna, sul finale – una bellissima standing ovation che il pubblico mi stava regalando – non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello, poi arrivò la diagnosi con degli esami del sangue e una lastra. Capirono che quello non era un semplice mal di schiena ma era un mieloma multiplo che si stava espandendo, tra l’altro avevo fratture in tutto il corpo, alle costole, al cranio.. Mi è crollato il mondo addosso”
E poi ha aggiunto: “Una mattina mi feci accompagnare da un taxi all’ospedale di Milano, al reparto oncologico e quando le persone mi videro entrare, cominciarono a bisbigliare, poi, il tutto si calmò. Un signore mi si avvicinò e alzò un braccio, si rivolse alla saletta e disse “Noi siamo tutti uguali” e si allontanò. Questa frase non aveva un significato di acredine perché i suoi occhi dolci mi raccontavano un’altra verità, mi davano il benvenuto in un mondo nuovo dove c’è autenticità, dove a nessuno interessava se fossi famoso o no. In quel momento, sono cadute tutte le mie difese e ho cominciato a respirare davvero, cosa che non facevo da mesi. “.
Tante le cure a cui si è sottoposto, tra cui anche la chemioterapia, un’esperienza che definisce “davvero forte”.
“Mi dicevano che, piano piano, avrei cominciato a vedere dei capelli sul cuscino ma io non li trovavo e, quindi, pensavo di rientrare in quel gruppo di pazienti che non subiscono l’effetto collaterale. Un giorno, poi, sentii un bruciore in testa e mi caddero tutti, come se fossero stati una parrucca. In quel momento, non ho provato impressione, piuttosto, dolcezza nei confronti di tutte quelle donne che provano lo choc di diventare calve.”
La musica, la vera salvezza
Accanto a lui, fedele compagna, la sua amata musica e la letteratura che non lo ha mai abbandonato. E proprio nei momenti peggiori in cui faceva fatica addirittura a riconoscersi nell’immagine riflessa nello specchio, sono stati i versi di Omero a dargli nuova forza, cambiando il suo rapporto con il dolore.
” E il buio scese sui suoi occhi e la notte avvolse il suo sguardo”, recita Allevi.
“Attraverso queste parole ho capito che la sofferenza è una costante del genere umano. Ho toccato il fondo ma ho capito che era parte di un’umanità sofferente. E’ quello il nucleo dell’umanità”
“La musica però spazza via tutto, è salvezza”.
Grazie Maestro perchè riuscire a raccontare la malattia con la speranza negli occhi e senza perfdere l’entusiasmo è proprio delle grandi anime.
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