Verissimo, Francesca De André rompe il silenzio sugli abusi subiti dal suo ex: ecco il racconto agghiacciante

Francesca De André a Verissimo: una rinascita dolorosa, ma possibile
Francesca De André è tornata ospite a Verissimo nella puntata di domenica 4 ottobre 2025, a quasi un anno dalla sua ultima apparizione, avvenuta nel novembre 2024, accanto al fratello Filippo. Il tema centrale della sua intervista è stato quello della rinascita emotiva dopo una lunga e dolorosa esperienza di violenza, che l’ha profondamente segnata ma anche spinta verso un nuovo inizio.
Rinascere dopo un amore tossico: il coraggio di raccontare
Nel salotto di Silvia Toffanin, Francesca ha raccontato la sua battaglia personale, sottolineando quanto sia difficile ma fondamentale uscire da un ambiente relazionale pericoloso, proprio come una pianta che lotta per emergere da un terreno ostile per cercare la luce.
«Hanno confermato la pena in primo grado, ma mi aspettavo di più. Lui è stato colto in flagrante», ha dichiarato Francesca, riferendosi al suo ex compagno, condannato per violenze.
Nonostante la presenza di prove evidenti come foto, video e testimoni, l’uomo è ancora libero. Questo ha portato Francesca a una riflessione profonda su quanto sia fragile il sistema di tutela per le donne che decidono di denunciare:
«Se una persona violenta è libera, la donna può solo avere paura», ha affermato con voce spezzata.
Il dolore nel corpo e nell’anima: un ambiente tossico da cui liberarsi
La violenza subita da Francesca è stata brutale e ripetuta: guanti da lavoro usati per picchiarla, oggetti infuocati, candeggina lanciata addosso. Segni che non sono solo fisici – come i buchi in testa e le cicatrici – ma anche profondamente emotivi.
Anche nei momenti più critici, come il ricovero in ospedale in codice rosso, Francesca racconta di aver avuto difficoltà a rendersi conto della gravità della situazione:
«Lo perdonavo ogni volta perché sono stata abituata alla violenza come possibilità in un rapporto», ha detto, evidenziando come l’ambiente familiare e sociale possa plasmare (o deformare) il concetto di amore e normalità.
Un passato difficile: la necessità di tutela vera
L’intervista ha toccato anche la delicata questione dell’infanzia di Francesca, trascorsa in orfanotrofio e sotto la tutela di una figura che lei definisce “pericolosa”.
«Continuavo a scappare dall’orfanotrofio. La tutrice mi guardava ridendo e diceva che non avevo più una famiglia», ha raccontato con grande sofferenza.
Un’esperienza che ha lasciato il segno e che riporta l’attenzione sull’importanza di una rete sociale protettiva e consapevole, fatta di persone competenti e realmente empatiche. Come lei stessa sottolinea:
«Bisogna fare attenzione a chi facciamo lavorare nei servizi di assistenza sociale».
La rinascita come atto ecologico dell’anima
La storia di Francesca De André è un potente simbolo di rinascita interiore, che può ispirare altre persone a prendersi cura del proprio ambiente emotivo e a riconoscere i segnali di tossicità nelle relazioni.
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