Verissimo, Carlos Diaz Gandia tutta la verità sulla collaborazione con Mahmood per “Tuta gold”, ecco cosa ha rivelato

Ospite per la prima volta di Silvia Toffanin nello studio di Verissimo, il coreografo Carlos Diaz Gandia diventato famoso per il suo “tiki-ta, tiki-ta, tiki-ta, ka-ka” nel video della coreografia del successo di Gaia “Chiamo io, chiami tu” si è raccontato ripercorrendo la nascita della sua passione per la danza e il grande amore per la musica. Ecco cosa ha raccontato.

Verissimo, Carlos Diaz Gandia: ecco la storia del coreografo che ha fatto ballare Mahmood

“Non ho mai studiato italiano a scuola, ho imparato tutto da solo e devo farmi i complimenti perché non mi ha aiutato nessuno”, esordisce in studio il coreografo più in voga del momento facendo sorridere il pubblico presente.

Un amore quello per il nostro paese che è nato con una collaborazione particolarmente fortunata, quella con il celebre artista Mahmood e che ha visto Carlos prendere parte alla coreografia del brano tormentone di Sanremo 24 “Tuta gold”.

“Il primo artista italiano con cui ho collaborato è stato Mahmood, lui aveva visto dei lavori che avevo fatto fuori dall’Italia e mi contattò. La coreografia di “Tuta Gold” è mia, l’ho inventata io. Tutti conoscevano la coreografia ma nessuno sapeva che ero stato io a progettarla”.

La passione per la danza

La passione per la danza è risalente nella vita di Carlos, che ha rivelato a Silvia di essere stato invece dapprima attratto dalla musica

“Inizialmente suonavo il pianoforte, la danza l’ho conosciuta più tardi grazie alle mie sorelle che ballavano in casa e inventavano i passi. Loro sono il grande amore della mia vita e capii da ragazzino che avrei voluto che questo fosse il mio lavoro”

Una passione apprezzata dalla famiglia che lo ha sempre incoraggiato ad inseguire i propri sogni:

“I miei genitori hanno capito, piano piano, che la danza avrebbe avuto un grande peso e una grande importanza nella mia vita e adesso sono i miei fan numero uno. Anche la nonna mi segue tanto: lei ha sempre avuto un incredibile senso del ritmo e mi ha trasmesso tantissimo”. 

La profonda riflessione sulla fisicità “L’aspetto non importa”

Sappiamo tutti quanto i ballerini spesso e volentieri vengano sottoposti ad una vera e propria pressione psicologica per alcuni chili in più o per un fisico che magari non risponde perfettamente ai canoni del “ballerino tipo” imposti dalla danza. Su questo argomento però Carlos è sereno e, alla domanda della padrona di casa, se il suo fisico abbia mai costituito un impedimento nel suo percorso lavorativo, risponde senza esitazioni:

“Io ho un fisico diverso da quello che tutti si aspettano da un coreografo. Non posso dire che questo sia stata una difficoltà, forse, la gente deve solo capire che quando si parla di arte, viene tutto da dentro e non importa quale sia il tuo aspetto esteriore. In tanti si sono ricreduti vedendomi lavorare e di questo sono felice”.