Verissimo, Anna Galiena racconta la sua carriera da attrice, la lite con Tinto Brass e i matrimoni che hanno scandito la sua vita

Anna Galiena oggi, sabato 11 gennaio, si racconterà nel salotto di Verissimo. L’attrice nasce a Roma nel 1949. Nasce in una famiglia della borghesia medio/alta e si appassiona alla recitazione sin da piccola.

All’età di dodici anni il padre le vieta di continuare a perpetrare la sua passione per la recitazione fino a quando Anna, a 19 anni, dopo aver abbandonato gli studi universitari, lascia la famiglia per unirsi a un gruppo di amici bohémien trasferendosi con loro in Ciociaria.

La storia di Anna Galiena a Verissimo

“Va bene dall’ultima volta, mi ero molto divertita l’altra volta… devo fare una correzione non sono 70 ma sono 75. Adesso svelo perché… mi tolsero 5 anni quando arrivai al successo. Io mi sento gli anni che ho, io li sento e li sento bene. Intanto sono felice di esserci arrivata ed esserci arrivata coi pezzi originali”.

“Sono arrivata a 75 con tanta gratitudine”

“Non ringrazio per le cose belle ma per le cose brutte… Perché mi trovo che più ringrazio più si trovano problemi alle soluzioni. Ho perso da poco sia mio fratello che il marito di mia sorella, è stata dura anche perché dovendo lavorare tenevo tutto dentro. E poi ad un certo punto sono crollata dopo, il dolore lo esprimi e va meglio. Cerchiamo di esserci per chi c’è”.

“La mia carriera con ancora delle ambizioni da regista”

“Ci sono storie che s’iniziano a leggere prima ancora di nascere. Quella di Anna è un percorso partito dall’America, sfidando il destino e suo padre. Ma Anna segue l’istinto e diventa un volto nel cinema Italiano. Dal dramma alla commedia, Anna segna oggi un grande traguardo al grande film della sua vita… Semplicemente Anna”.

Verissimo: gli scontri con il padre

“Mio padre era contrario ma è grazie a lui che ho conosciuto l’arte. La mamma ha detto vai, fai, osa. Sono andata via di casa a 21 anni perché avevo i miei sogni e volevo inseguirli senza le limitazioni di mio padre che mi ha congelato i conti. Ho dovuto imparare a sopravvivere. Non ho cominciato col cinema perché pensavo molto al teatro ma non ero contenta volevo studiare ma non mi identificavo col teatro d’Italia e quindi sono partita”.

Le molestie subite

“Siccome passavo per una che leggeva, un produttore m’invita nel suo ufficio e chiude la porta a chiave e dico scusa mi alzo apro la porta e mi risiedo e dico vuoi leggere, leggiamo”.