Umberto Tozzi tuona contro la nuova musica italiana: “Fedez e Orietta Berti sono ridicoli”

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2021-08-04

Nonostante la musica italiana stia vivendo un buon periodo e le collaborazioni tra artisti anche con caratteristiche differenti siano molto apprezzate dal pubblico, c’è chi non è d’accordo e vede la musica italiana arrivata su un binario morto. Umberto Tozzi grande interprete della canzone italiana in una intervista a Rolling Stone ha tuonato contro la …

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Nonostante la musica italiana stia vivendo un buon periodo e le collaborazioni tra artisti anche con caratteristiche differenti siano molto apprezzate dal pubblico, c’è chi non è d’accordo e vede la musica italiana arrivata su un binario morto. Umberto Tozzi grande interprete della canzone italiana in una intervista a Rolling Stone ha tuonato contro la attuale musica italiana definendo ridicole alcune collaborazioni artistiche come ad esempio quella tra Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro.

Eppure “Mille” è uno dei tormentoni indiscussi di questa estate 2021, primo in classifica da settimane può contare su diversi passaggi radiofonici giornalieri, insomma la commistione tra generi al pubblico è piaciuta moltissimo.

“La musica di oggi è ridicola. Cosa penso delle varie operazioni tipo Mille con Fedez, Achille Lauro e Orietta Berti o Toy Boy con Colapesce e Dimartino insieme a Ornella Vanoni? Ridicoli” queste le parole di Tozzi che dice di non trovare nulla di emozionante, lui è un emozionale, la musica lo deve trasportare invece è diventata solo business.

Lo stesso Festival di Sanremo a detta del cantante è diventata solo una grande vetrina, per questo motivo nel caso gli fosse proposto lui non potrebbe mai fare il direttore artistico. Tozzi vede molto lontano il suo periodo musicale più florido negli anni 70 e 80 con quello attuale, canzoni come le sue “Ti Amo” o “Gloria” sono state esportate all’estero ed inserite nel repertorio di cantanti importanti come cover, cosa rara se non impossibile per i tempi di oggi.

Sinceramente pur rispettando lo sfogo di Tozzi sembra opinabile relegare la musica italiana in un ruolo di secondo piano, soprattutto in un anno in cui dopo trentun’anni si è riusciti a dominare e vincere l’Eurofestifal e la Kermesse Sanremese sta sfornando da un paio di anni brani ascoltatissimi in radio.

Definire come “ridicole” alcune collaborazioni sembra un pò troppo eccessivo, arriveranno le repliche da parte di coloro che si saranno sentiti toccati dalle parole di Tozzi? O le esternazioni del cantante saranno relegate a semplici chiacchiere estive da fare sotto l’ombrellone?

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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