Star in the Star, Pino Daniele e Claudio Baglioni fuori dalla finale, giovedì prossimo il vincitore

Probabilmente sarà una finale tutta al femminile quella di Star in the Star, nella semifinale di ieri sera sono stati eliminati Pino Daniele interpretato da Sal Da Vinci e Claudio Baglioni di cui Luca Laurenti ha magistralmente vestito i panni arrivando in alcune canzoni a riprodurne perfettamente anche la voce, come al solito chi entra in conclave Papa esce Cardinale e Luca Laurenti dato per vincitore ha visto concludere il suo percorso in semifinale. Nella finalissima di giovedì prossimo si sfideranno per vincere la prima edizione italiana di Star in the Star e dati gli ascolti forse l’ultima, Loredana Bertè, Lady Gaga, Mina e Mickael Jackson, nonostante la presenza di una leggenda maschile come detto con molta probabilità si tratterà di una finale declinata interamente al femminile, sotto la maschera di Mina dovrebbe celarsi Lola Ponce, Loredana Bertè dovrebbe essere Syria, e Mickael Jackson Alexia, gli unici dubbi restano su chi si cela sotto la maschera di Lady Gaga.

Un cammino tortuoso quello del programma condotto da Ilary Blasi, macchiato fin dall’inizio dal peccato originale di essere molto simile a due format Rai e da una prima puntata da annoverare nel libro nero delle figuracce del Biscione, dalla puntata successiva il celebrity è diventato godibile, ritmato e per nulla noioso, riuscendo addirittura a finire in un orario quasi normale e non da metronotte, ma gli aggiustamenti sono arrivati quando ormai il pubblico aveva bollato il programma che forse in un altro periodo dell’anno e in un’altra collocazione avrebbe reso di più del catastrofico 11% di share da cui non si è mai scollato, tanto da indurre i vertici di Cologno Monzese a ridurne le puntate. Il celebrity show finirà con due settimane di anticipo, alla quinta puntata invece che alla settima, la rete ne ha scongiurato l’annullamento, ma non ha potuto far finta di nulla di fronte al disinteresse dei telespettatori davanti a un programma che forse avrebbe meritato un pò di fiducia invece di essere bollato ancor prima di cominciare come una copia di altri format. E’ vero, le copie non sono mai belle, vere e autentiche come gli originali, ma potrebbero nascondere dettagli e particolarità che alla lunga potrebbero renderle uniche, snobbarle dall’inizio per partito preso non paga mai.