Simona Ventura si racconta “Isola? Bella ma la guardo poco”

di Giuseppe Scuccimarri

Pubblicato il 2021-05-05

Una Simona Ventura a tutto campo quella intervistata da Matteo Giorgi per TPI, la conduttrice torinese, una delle poche in circolazione a poter vantare oltre trent’anni di carriera televisiva, ha esternato il proprio pensiero su quanto possa essere cambiata la televisione in questi anni con l’avvento di piattaforme quali Amazon Prime e Netflix. Tanti i successi della …

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Una Simona Ventura a tutto campo quella intervistata da Matteo Giorgi per TPI, la conduttrice torinese, una delle poche in circolazione a poter vantare oltre trent’anni di carriera televisiva, ha esternato il proprio pensiero su quanto possa essere cambiata la televisione in questi anni con l’avvento di piattaforme quali Amazon Prime e Netflix.

Tanti i successi della conduttrice, sia in Rai che Mediaset con un’ esperienza anche all’estero nell’allora nascente Agon Channel, dieci anni consecutivi alla guida di Quelli che il calcio, e un Festival di Sanremo nel 2004 totalmente creato dal nulla a causa del boicottaggio delle case discografiche. Una donna a cui piacciono le sfide, come l’ultima su Rai2, con “Game of games-Gioco Loco”, un programma in cui la Ventura ha creduto e crede ancora, nonostante non abbia ottenuto i risultati sperati.

Il vero dispiacere lo ha avuto i primi di marzo quando a causa del Covid non le è stato possibile condurre insieme ad Amadeus e Fiorello la serata finale del Festival di Sanremo

” Sono rimasta molto amareggiata- dice la conduttrice- ma devo ammettere che sono molto fatalista e mi sono detta che forse non era la volta giusta. Mi è dispiaciuto non fare questa reunion con Fiorello e Amadeus dopo tanti anni, questo sì”

Quando si parla di Simona Ventura però il pensiero non può non andare a L’ Isola dei Famosi, reality di sopravvivenza che proprio con lei alla guida ha debuttato in Italia e di cui è stata anche concorrente

Io sono sempre una grande fan dell’Isola- ha affermato la conduttrice- quest’anno la guardo a spizzichi e bocconi perchè ha molta controprogrammazione e io faccio molti Webinar, ma personalmente a me piace. I tempi sono cambiati, quando l’ho fatta io forse era il tempo giusto, abbiamo fatto un lavoro creativo ed editoriale pazzesco. Oggi le nuove piattaforme hanno cambiato il ritmo della visione. Netflix, Sky, Amazon hanno una velocità del racconto che ai nostri tempi non esisteva”

La storia professionale di Simona Ventura è stata costellata da collaborazioni con donne, si ritiene soddisfatta per aver contribuito al successo di personaggi che adesso hanno una carriera sfolgorante come Belen Rodriguez, alcuni le sono rimasti riconoscenti altri meno, ma fa parte del gioco.

Sull’ attualità invece si reputa favorevole all’ approvazione del DDL Zan

Sono sempre stata dalla parte delle minoranze- ammette senza mezzi termini- per me non esiste differenza di genere, di colore, di orientamento sessuale. Esistono solo le brave e le cattive persone. Il DDL Zan è sacrosanto”

Una Simona Ventura a 360 gradi quella intervistata, una donna che ha sempre ottenuto ciò che ha voluto e non si è mai scomposta davanti alle critiche, i bene informati la danno alla conduzione di uno storico programma su Raidue la prossima stagione, staremo a vedere.

 

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Giuseppe Scuccimarri

Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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