Sanremo 2021, conferenza stampa del 2 marzo 2021
Inizia la conferenza stampa in questa prima giornata di Festival in cui viene subito comunicata la scaletta della prima serata della 71° edizione del Festival di Sanremo.
Prende la parola quindi il vicedirettore di Rai Uno, Fasulo, per comunicare l’ordine di uscita dei cantanti:
Scaletta della prima serata del Festival:
Le 13 canzoni della sezione Campioni verranno votate dalla Giuria Demoscopica e sarà stilata una classifica delle 13 canzoni/Artisti eseguite in serata.
Le 4 canzoni della in gara da parte dei rispettivi 4 Artisti della sezione Nuove Proposte.
Le canzoni/Artisti saranno votate dalla Giuria Demoscopica, dalla Giuria della Sala Stampa dal pubblico tramite Televoto. Le prime 2 in classifica accederanno alla Quarta Serata, le altre 2 verranno eliminate dalla competizione.Per le nuove proposte:
- Gaudiano
- Elena Faggi
- Avincola
- Folcast
Da questa prima selezione usciranno i due finalisti.
Per i Campioni:
Colapesce e Dimartino – Musica leggerissima
Francesca Michelin e Fedez- Chiamami per nome
Irama – La genesi del tuo colore
Coma_Cose – Fiamme negli occhi
Gli ospiti che durante la conferenza stampa sono stati i veri protagonisti, ovviamente, sono Amadeus, direttore artistico del Festiva, Matilda De Angelis, che sarà la co – conduttrice di questa prima serata, e Zlatan Ibrahimovic, che accompagnerà Amadeus e Fiorello per tutte le 5 serate del festival.
Partiamo dal Direttore Artistico:
“Scopriremo la simpatia e anche la voce di Matilda De Angelis, che nasce come cantante. E sono entusiasta della presenza di Zlatan Ibrahimovic: io sono affascinato dai grandi campioni, che appartengono al calcio prima della maglia. Finalmente è arrivato il 2 marzo. Lo aspettavamo da tempo: la preparazione di questo Festival è sembrata più lunga, anche se non è così. Sono sembrati anni. Sarà una serata particolare che incuriosisce me per primo.
Non ci sono sfide quest’anno. L’unica cosa che abbiamo deciso di non fare e di non mettere le uniche due donne nella stessa sera e neanche i due Area Sanremo.
Per quanto riguarda lavorare insieme a mia moglie non ho particolari problemi. Abbiamo già lavorato 4 anni insieme all’Eredità. Poi ha scelto di fare la mamma, ma quando c’è la possibilità di fare qualcosa in tv sono contenta che accetti, che lo faccia. Lo sponsor mi ha proposto questo trio, come lo scorso anno, e mi ha fatto piacere.
Gli applausi finti ci saranno: aiutano psicologicamente. Poi vedremo se ci sarà l’opportunità di fare qualcos’altro.
Io non penso allo share, penso allo spettacolo. Probabilmente non finiremo all’1.15 o 1.30, avete ragione a dire che mento: ma non mi allungo per lo show, mi piace nel mio modo di costruire lo show che sia molto ricco e ampio. Mi piace poi fare tante cose, far vedere tante cose. Devo dire che il pubblico ha apprezzato e poi ha diritto di andare a dormire quando vuole.
Bisogna guardare al presente. Sanremo deve andare nei vivai per scoprire i talenti che possono giocare in prima squadra: c’è tanto materiale, di ogni genere, che da stasera saranno conosciuti anche dai più grandi. La mission è quella di andare avanti con la musica.
Quando due amici affrontano una avventura come questa è importante sapere che l’altro c’è. Sai che c’è a portata di mano il colpo di genio del calciatore e dello showman. Lui dà tranquillità a me, io a lui. A chi lo dedico questo Festival? A tutti i coloro che hanno lavorato perché questa sera si riesca ad andare in onda, a tutti i tecnici, alle centinaia di persone Rai che hanno lavorato per questo Festival.
Ho ricevuto un messaggio di auguri da Franceschini. Gli ho detto che dobbiamo rimettere in moto un settore. Sanremo ci sta provando. Dobbiamo trovare un equilibrio tra lotta alla pandemia e vita: questa è una partenza, non vuol dire ignorare chi è fermo. Sanremo è una ripartenza per molte cose, sicuramente per la musica. A dire sempre di no, non si sbaglia mai ma non si fa mai niente… Sanremo deve riaccendere tutto questo settore.
Per quanto riguarda la morte del Dj Coccoluto ne parlavo proprio oggi con Fiore: lo ricorderemo all’Ariston.
Mi ha rattristato moltissimo la notizia della morte del padre di Ignazio Boschetto, che fa parte del trio Il Volo, ma confermo che i ragazzi domani sera ci saranno.
Anche Matilda De Angelis ha dovuto rispondere a moltissime domande ma un’attrice del suo calibro, nonostante la giovane età, non si è di certo fatta prendere in contro piede:
Spero di poter tirare fuori il meglio di me stasera: quando sono salita su quel palco ho pianto, cosa che non ho fatto neanche di fronte a Nicole Kidman e non lo dico per piaggeria. Contenta di poterti dare una mano.
La narrazione delle donne belle, satinate, nel mio mondo, ha rotto. Stasera vado al Festival per fare l’artista ed essere quello che sono: la mia naturalezza e di più non posso.
Vestirò Prada.
Seguo Sanremo da 6/7 anni perché sono cresciuta senza tv. Poi mi sono appassionata e lo seguo sempre a casa del mio agente e del suo compagno: ora sono fan di Sanremo, faccio la toto classifica. Sì lo so, fa strano: potevo guardare i cartoni e poi la sera vedevamo i film.
Ho delle playlist, soprattutto per i personaggi, per entrare nei vari personaggi. La musica è una forma di teletrasporto in un pensiero, in un tempo… La Kidman, se la sento? Ma certo! TUTTI I GIORNI!
Non affronterò temi particolarmente importanti e delicati perché preferisco usare altri canali, altri modi per avere contatti più diretto col pubblico. Non voglio che poi si pensi a uno sfruttamento di una scena per temi che hanno una loro delicatezza: stasera me la voglio godere e mi va bene così.
Molti artisti e cantanti hanno segnato la mia vita, da Lucio Dalla ai Tiromancino, dagli AfterHours a Madame che stasera canta e che io adoro, Francesca Michelin che adoro follemente, Gaia… penso ci siano molti artisti molto talentuosi. Io sono cresciuta molto indie: penso anche a Toffolo di Tre Allegri Ragazzi Morti che sono la mia adolescenza.
Non mi ispiro a nessuna primadonna del passato: l’unica cosa che mi è stata detta è di essere me stessa.
Tre dischi che porterei su un’isola deserta: Bon Iver per rilassarmi, Lucio Dalla per ricordarmi di Bologna e Harry Belafonte per ricordarmi del mio nome e della mia famiglia.
Negli anni si cresce. Ho iniziato a fare questo lavoro da giovanissima, a 18 anni, giovanissima. Normale che certe insicurezze vengano fuori, per di più a quell’età. Io ho una famiglia stupenda, degli affetti incredibili, degli amici che mi danno delle radici forti: penso che sia questo che mi dà sicurezza. E poi crescendo si acquista sicurezza: per tre anni sono cresciuta con la sindrome dell’impostora, pensando di non meritarmelo, poi sono stata scelta all’estero e così ho capito di valere.
E anche a Zlatan Ibrahimovic sono state fatte moltissime domande a cui il grande campione ha risposto con pazienza e non senza un bel po’ di ironia:
Grazie per avermi chiamato: adesso siamo nella stessa squadra. Cosa mi aspetta? Non lo so. Amadeus mi dice che andrà tutto bene e che devo essere solo me stesso. Del programma non so niente, ma ci sono.
E’ più facile segnare che fare spettacolo. Ma qualsiasi cosa succeda non mi potete giudicare perché non è il mio lavoro. Se poi va bene, ho un’altra carriera dopo il calcio.
Razzismo e politica sono due cose diverse: lo sport unisce, la politica divide. Io faccio sport non politica: gli atleti devono fare gli atleti, i politici i politici, questo volevo dire a LeBron James.
Perché faccio Sanremo? Per restituire all’Italia qualcosa di quello che l’Italia mi ha dato. C’è un motivo per cui mi ha chiamato Amadeus: perché vuole superare tutti i record! (scherza) Non mi ha spiegato molto: so che è la cosa più grande che c’è in Italia, e mi ha detto solo vieni che ci divertiamo.
Sul fatto che Amadeus e e Fiorello sono interisti mi ripetono ogni 5 minuti che sono interisti e che sono primi in classifica… Canterò con Sinisa: come andrà non lo so, ma seguo i professionisti. Spero che anche Sinisa non sappia cantare, ecco.
Faccio una cosa alla volta: stasera vediamo cosa farò, poi vediamo cosa succede. Non mi piace essere ingabbiato, mi piace essere Zlatan.
Non lo so se la mia famiglia stanno davanti alla tv a guardare Sanremo. Noi in Svezia abbiamo una cosa simile (il Melodifestivalen). Il messaggio che voglio mandare è che tutto è possibile e che bisogna essere se stessi, anche se si sbaglia.
Ascolto tanta musica. Dipende dal mio mood e dal tipo di allenamento. Un grande mix.
Non ho paura… Credo più che altro nel destino. Non ho paura di provare cose nuove, non ho paura di fare le cose. L’unica cosa che mi interessa è che i miei figli, la mia famiglia stia bene.
Io sono sicuro che Berlusconi mi avrebbe detto sì: mi vuole bene, anche se mi ha mandato a Parigi senza il mio permesso… I soldi non sono importanti: le cose si fanno perché si vuole farlo. Sanremo lo faccio come forma di ringraziamento per l’Italia. Il cachet sarà devoluto in beneficenza. Io attore? A Hollywood c’erano dei progetti, ma poi sono tornato al Milan: mi incuriosisce, è un mondo in cui vorrei entrare e che vorrei conquistare come il calcio. Magari Matilda mi insegna e facciamo un action movie.
La conferenza stampa si è conclusa alle 13.30 con un arrivederci a questa sera.
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