Sanremo 1992, una copertina indimenticabile: Alba Parietti ricorda Pippo Baudo, il regista di un’epoca

Sanremo 1992, una copertina indimenticabile: Alba Parietti ricorda Pippo Baudo, il regista di un’epoca
C’è un’immagine che ha segnato la memoria collettiva della televisione italiana: tre donne, tre mondi, una suite dell’Hotel Excelsior di Sanremo. Era il 1992 e quella copertina divenne un simbolo. Milly Carlucci, Brigitte Nielsen e Alba Parietti rappresentavano, ciascuna a modo suo, un’idea diversa di femminilità e spettacolo. Oggi, a oltre trent’anni da quel momento, il racconto si arricchisce di un elemento in più: il ricordo commosso di Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto 2025, che fu l’artefice di quella stagione televisiva rivoluzionaria.
Alba Parietti e il Festival della svolta
In un’intervista recente a Fanpage.it, Alba Parietti rievoca quei giorni con lucidità e gratitudine. Era il Sanremo della grande occasione, ma anche della pressione massima. Dopo le polemiche legate a “La Piscina”, la sua partecipazione al Festival rappresentava una sfida personale. Baudo la volle fortemente accanto a sé, insieme ad Aragozzini, scommettendo su di lei nonostante le critiche e le tensioni.
Parietti ammette che quel Festival avrebbe potuto consacrarla o affossarla del tutto. Invece, diventò una tappa decisiva nella sua carriera, anche grazie alla visione e al coraggio di Pippo, che sapeva sempre dove andare a colpire.
“Con Pippo se ne va un’epoca”
Oggi, mentre il Paese piange uno dei volti più amati della televisione, Parietti affida a parole semplici ma potenti il suo tributo: “Con lui si chiude un’epoca”. Baudo è stato molto più di un conduttore: è stato un direttore d’orchestra capace di dare forma ai talenti, di creare icone e di leggere il Paese attraverso la televisione.
Nel ricordarlo, Parietti non nasconde l’orgoglio di aver fatto parte di quella “scuola” unica, dove la televisione era cultura popolare, ma anche disciplina e visione. In un passaggio dell’intervista, sottolinea come oggi manchi proprio quella capacità di scoprire e valorizzare talenti senza filtri, senza algoritmi, solo con intuito e mestiere.
Un’eredità che resiste
La forza di quella copertina — tre donne a letto, senza scandalo ma con una carica simbolica potentissima — sta tutta nella libertà che rappresentava. Era un’altra televisione, fatta di coraggio, personalità e intelligenza narrativa. E Baudo ne era l’anima, capace di fare di un Festival un evento culturale.
A distanza di anni, Parietti confida di aver ricevuto offerte milionarie che ha saputo rifiutare, forte della sua posizione e della fiducia nel proprio percorso. Un dettaglio che oggi, nel ricordare Pippo, assume un significato ancora più forte: lui vedeva, capiva, rischiava. E quella capacità oggi manca terribilmente.
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