lunedì, Maggio 20, 2024

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Sabato sera in TV, stravince la Carlucci contro Signorini, il GF in crisi di identità

Chissà se Piersilvio Berlusconi questa mattina leggendo i dati di ascolto del sabato sera televisivo avrà riflettuto sulla balzana idea di proporre il Grande Fratello contro la corazzata di Ballando con le Stelle, ci si aspettava un risultato non inferiore al 18% di share invece è arrivato un 15,6% che deve fare riflettere sulle scelte di palinsesto. La Carlucci ha chiuso con il botto il suo programma, nonostante un blackout che la ha fermata per 12 minuti, la conduttrice ha portato a casa un 29,2%, doppiando di fatto il suo competitor e stabilendo un record d’ascolto per l’ammiraglia Rai.

I LIMITI DEL REALITY DI SIGNORINI

Un ottimo risultato facilitato anche dall’inconsistenza della proposta Mediaset, un reality privo di contenuti costretto ancora rifugiarsi nelle fake ship per cercare consensi, un programma partito per vendicare una precedente edizione immolata sull’altare del trash come esempio da non seguire e poi copiata in tutto e per tutto da quella attuale, con personaggi non all’altezza della situazione. Peraltro se fai un cast per raccontare le storie dei personaggi e offrire una narrazione diversa non puoi improvvisamente tornare sui tuoi passi e camminare su strade già battute non avendone più i mezzi.

I LIMITI DI BALLANDO CON LE STELLE

D’altro canto Ballando con le Stelle che dovrebbe essere per natura un programma leggero ha assunto da tempo un carattere anche narrativo, prima dell’esibizione ogni concorrente racconta un episodio importante della sua vita che poi trasporta nella coreografia. Sia chiaro, anche lo show di Raiuno andrebbe rivisto, andrebbe quantomeno alleggerito, 5 ore di diretta somigliano più a un sequestro di persona che a una serata da passare davanti alla TV, ma indubbiamente ha una sua forma e soprattutto una sua coerenza.

Insomma il pubblico sembra aver scelto i contenuti offerti dalla Carlucci rispetto al nulla cosmico offerto da Alfonso Signorini, personaggi più o meno conosciuti che si industriano nell’imparare qualcosa che non sanno fare, invece di personaggi sconosciuti che hanno la presunzione di saper fare ciò che non sanno fare, sembra uno scioglilingua invece è la fotografia dei due show.

CONCLUSIONI

Questa sfida tra le due proposte televisive non ha fatto altro che esaltare ancora di più tutti i limiti del reality di Canale 5, schiavo ormai delle sue stesse dinamiche, una minestra riscaldata a cui ormai sono pochissimi a credere, anche perchè il pubblico non si può prendere in giro per sempre perchè alla fine presenta il conto. La debacle di Signorini è figlia del livore che il conduttore ha prodotto in questi anni, la testimonianza e l’accusa di tutti quei concorrenti sfruttati e abbandonati, la testimonianza e l’accusa di tutti quei telespettatori a cui è stato propinato qualcosa di impalpabile e inesistente, serva questo a far capire che si deve cambiare, inutile continuare a propinare la solita minestra senza sapore.

Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri
Giuseppe Scuccimarri, classe 1969, esperto di televisione e cronaca rosa con interessi anche per l'attualità e la politica nazionale e internazionale. Autore della commedia "Il delitto di Lord Arthur Savile" (2002) e del musical "La vita è una splendida canzone" (2014), ghostwriter per diversi autori e paroliere, amante della scrittura e della letteratura italiana e straniera.

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